A organizzare il sit-in di protesta è il Nursind. Al centro della protesta, il blocco di stipendi e assunzioni, il personale ridotto all'osso e i ritmi di lavoro insostenibili
Circa mille infermieri, in rappresentanza degli oltre 270 mila che lavorano nelle corsie degli ospedali italiani, stanno protestando a Roma davanti all'ingresso della Camera, in piazza Montecitorio. A organizzare il sit-in di protesta è il Nursind, sindacato di categoria che ha proclamato, per oggi, 24 ore di sciopero nazionale. Giornata di disagi, quindi con circa 30 mila gli interventi a rischio.
A stimarlo, per l'Adnkrons Salute, è Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind. All'interno delle strutture sanitarie verranno garantiti i servizi d’urgenza, ma saranno a rischio tanti interventi chirurgici già programmati, anche i semplici prelievi del sangue, le attività ambulatoriali e la radiologia. A spingere gli infermieri ad alzare la voce sono stipendi e assunzioni bloccate; personale ridotto all'osso; ritmi di lavoro insostenibili.
In piazza a Roma, Bottega punta il dito contro il governo: "Su oltre 500 mila lavoratori del Ssn, almeno 220 mila sono infermieri: l’attenzione nei nostri confronti non mi sembra però proporzionata a queste cifre. La nostra base è in grossa sofferenza. Le scelte politiche del governo - spiega - ci hanno sistematicamente esclusi. Basti pensare agli 80 euro: il nostro reddito si aggira mediamente tra 28 mila e 30 mila euro e siamo quindi la prima fascia esclusa dal bonus".
Un malcontento sintetizzato bene dai tanti cartelli e striscioni di protesta esposti in piazza. Uno di questi, tenuto su da decine di palloncini blu, recita: "Aspettiamo il rinnovo del contratto. Invece contra-rremo l'Ebola". Su un altro c'è invece scritto: "Siamo ridotti all'osso...o!!!". Oltre al sit-in, sono previsti volantinaggi e presidi fuori dagli ospedali per spiegare ai cittadini il malcontento della categoria e il rischio che corre il sistema sanitario nazionale.
Adesione massiccia - Quanto ai numeri, "non abbiamo ancora dati ufficiali, ma dai primi riscontri avuti dalle varie segreterie regionali l'adesione allo sciopero nazionale è massiccia Il Nursind - spiega Bottega - conta su oltre 25 mila iscritti, di cui 21 mila circa nel Ssn e il resto nel privato. Ma, sulla base dei segnali che sto ricevendo da tutta Italia, stanno aderendo anche infermieri non iscritti"
Lorenzin: essenziale permettere turnover - Per il ministro della Salute Lorenzin "il comparto ha fatto sacrifici, permettere quindi il turnover è essenziale all'interno delle professioni sanitarie. Perché congelare così l'accesso al di sotto dei fabbisogni diventa un problema di qualità sanitaria per i prossimi anni, visto che stanno andando in pensione migliaia di persone". "Questa è un delle questioni su cui stiamo lavorano - aggiunge il ministro - al tavolo sull'articolo 22 del Patto per la salute".