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Licata, arrestato consigliere eletto con Lega che ha sparato al socio

30 luglio 2021 | 15.18
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Dopo un'accesa discussione, Gaetano Aronica ha estratto una pistola ed esploso quattro colpi all’indirizzo del rivale. E' ai domiciliari. Prognosi di 20 giorni per il ferito. L'ordinanza di custodia cautelare

Fotogramma
Fotogramma

E' stato arrestato per tentato omicidio il consigliere comunale di Licata (Agrigento) eletto nel 2018 nella lista della Lega, Gaetano Aronica, 48 anni, che mercoledì sera al culmine di una lite ha sparato al suo socio in affari. I contrasti tra i due sarebbero legati proprio alla gestione di un'attività di onoranze funebri. Dopo la segnalazione di alcuni colpi di arma da fuoco esplosi in strada carabinieri e poliziotti hanno immediatamente avviato le indagini. Grazie alla visione delle immagini di alcuni impianti di video sorveglianza della zona è stato possibile ricostruire la dinamica dei fatti.

Dopo un'accesa discussione il 48enne ha estratto una pistola ed esploso quattro colpi all’indirizzo del rivale. Fortunatamente solo un proiettile è andato a segno raggiungendo la vittima al braccio. Poco dopo l’aggressore si è presentato in caserma insieme al proprio avvocato, facendo ritrovare anche la pistola usata, un revolver calibro 22 illegalmente detenuto, e il relativo munizionamento. Il ferito, un imprenditore di 71 anni, è stato medicato in ospedale e dimesso con una prognosi di 20 giorni. Per il consigliere comunale il gip di Agrigento ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico, eseguita stamani.

Il consigliere: "Provocato, non volevo ucciderlo"

Agli investigatori dell'Arma, durante l'interrogatorio in caserma, ha detto di aver sparato non per uccidere ma solo per "spaventare" il suo socio in affari. "Mi ha provocato, si era vantato di essere riuscito a sottrarmi pure un magazzino, non volevo ucciderlo, ma solo spaventarlo", avrebbe detto durante l'interrogatorio in caserma. Una tesi che, però, non ha convinto il gip di Agrigento, Stefano Zammuto, che ha disposto per Aronica gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

L'indagato, scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare, "ha posto in essere atti idonei e univocamente diretti a cagionare la morte" del suo socio. Le indagini lampo di carabinieri e polizia hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti. L'agguato avvenuto mercoledì sera è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Aronica, dopo essere sceso dal suo scooter e aver inseguito a piedi l'auto condotta dalla vittima, ha esploso quattro colpi utilizzando un revolver calibro 22 con matricola abrasa: uno ha frantumato il vetro del finestrino - lato guida - della vettura, l'ultimo, sparato a distanza ravvicinata, ha raggiunto al braccio il 71enne, provocandogli ferite giudicate guaribili in 20 giorni, ma, annota il gip, "ben avrebbe potuto attingere organi vitali".

"Aronica in preda a autentica ossessione verso i soci"

Aronica era in preda "a un'autentica ossessione". A scriverlo è il gip nell'ordinanza di custodia cautelare. Per il giudice per le indagini preliminari c'è "il concreto e attuale pericolo che Aronica, ove non adeguatamente contenuto, commetta altri reati della stessa specie di quelli per cui si procede: pericolo desumibile dalle circostanze e dalle modalità dei fatti che gli sono addebitati, oltre che dall'urgenza e dalla cogenza della motivazione psicologica che lo agita, essendo in preda a un'autentica ossessione verso i soci (fratello compreso)".

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