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'Ndrangheta, scoperta cosca a Roma. Tra leoni e pugnali, ecco il 'Codice San Luca'

20 gennaio 2015 | 08.02
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Trentuno arresti e perquisizioni a Roma. Ritrovato e tradotto il rito di affiliazione all'organizzazione criminale. Procuratore: 'Piazza della capitale strategica per i calabresi'

Il 'Codice San Luca'
Il 'Codice San Luca'

Sgominata a Roma un'organizzazione criminale collegata alla 'ndrangheta di San Luca. Nell'operazione, che ha coinvolto oltre 450 tra agenti della Polizia e militari della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sono finite in manette 31 persone, di queste sette sono agli arresti domiciliari e sono state effettuate numerose perquisizioni. Tra gli episodi contestati c'è anche l'omicidio di Vincenzo Femia, ucciso a Roma il 24 gennaio 2013, oltre a ferimenti con armi da fuoco ed episodi estorsivi.

"Gli elementi di prova raccolti non ci consentono di poter dire che la 'ndrangheta sul territorio romano si sia organizzata come ha fatto al nord, dove ha esportato anche la struttura organizzativa che c'è in Calabria'', ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Roma Michele Prestipino. ''C'è sulla città di Roma una presenza stabilizzata che seppur non organizzata nelle locali è altrettanto pericolosa. Possiamo dire che la 'ndrangheta considera Roma in modo serio, qualcuno intercettato in un'altra inchiesta ha detto che Roma è il futuro''. Prestipino sottolinea come la presenza su una città come Roma di un ''gruppo collegato stabilmente con San Luca dà concretezza a quello, che noi diciamo sempre sul fatto che le piazze di Roma e del Nord sono per la 'Ndrangheta utili e strategiche non solo per l'espansione ma anche per accumulare potere criminale e ricchezze".

Durante l'operazione è stato ritrovato anche un "Codice di San Luca", il rito di affiliazione alla 'ndrangheta /FOTO Gli appunti, contenuti in un quaderno sequestrato insieme a circa 600 chilogrammi di cocaina e hashish e a diverse armi da fuoco, opportunamente decifrati, hanno svelato i contenuti e gli arcaici meccanismi procedurali che regolano il “rito di affiliazione”, la cui veridicità fino ad ora, sottolineano gli investigatori, "era sospesa tra la tradizione e la leggenda".

PERQUISITA ANCHE COOP EDERA, GIÀ COINVOLTA IN MAFIA CAPITALE - Nell'operazione è stata perquisita anche la cooperativa romana Edera, già coinvolta in Mafia capitale. Secondo quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia Gianni Cretarola, che ha dato input all'indagine "la cooperativa era disponibile solo per la formale assunzione di 'ndranghetisti". Anche se, ha precisato il procuratore aggiunto della Dda di Roma Michele Prestipino, ''non c'è nessun collegamento tra Mafia Capitale e l'indagine''. Insomma ''grazie a questa cooperativa alcuni degli indagati sono appunto riusciti a ottenere benefici alternativi alla detenzione''.

GRUPPO TRATTAVA ALLA PARI CON NARCOS COLOMBIANI - La cellula criminale 'ndranghetista, forte di propri emissari, stanziati in Colombia e Marocco, era in grado di trattare, alla pari, con i più agguerriti cartelli di narcos colombiani. Secondo gli investigatori l'organizzazione era determinata a monopolizzare il mercato della droga capitolino, ponendosi come referente affidabile e competitivo per le altre organizzazioni criminali attive sul territorio, sia collegate a diverse 'ndrine calabresi sia per persone contigue a clan camorristici del napoletano.

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