"Era responsabile delle proprie azioni e come tale deve pagare" dice all'Adnkronos commentando così le motivazioni della Cassazione
di Silvia Mancinelli
"Le motivazioni espresse dai giudici della Corte di Cassazione non mi sorprendono, che Manuel Foffo fosse in grado di intendere e di volere è ciò che abbiamo sempre sostenuto". Così all'Adnkronos Giuseppe Varani, padre di Luca, ucciso da Manuel Foffo insieme a Marco Prato, suicida in carcere, il 4 marzo 2016 nell'appartamento al Collatino. "Chi ha torturato barbaramente mio figlio uccidendolo non è matto, non è mai stato ricoverato in strutture psichiatriche, ha preso la patente, ha studiato; aveva i vizi di alcol e droga ma sono scelte sue. E' maggiorenne e responsabile delle sue azioni e come tale deve pagare".
"Per quello che ha fatto a mio figlio - continua commentando le motivazioni della sentenza della Cassazione del 3 luglio scorso - la condanna sarà sempre insufficiente, ha fatto una esecuzione, si è macchiato di un omicidio in stile Isis. Mi auguro che non ci sia alcuno sconto per lui che ha condannato a morte il mio ragazzo per i suoi gusti barbari. Non deve avere spazio su questa terra che gli dia pace".
Nella sentenza depositata oggi la Cassazione scrive: "Nessuno spazio a dubbi di sorta sulla capacità di intendere e volere di Manuel Foffo nel momento in cui, d'intesa con Marco Prato, decideva di uccidere Luca Varani".