I preti, quando confessano i fedeli, non devono essere "né lassisti, né rigoristi". Papa Francesco raccomanda equilibrio al clero di Roma, incontrato nell'Aula Paolo VI in Vaticano per l'inizio della Quaresima. Parlando del sacramento della riconciliazione, il Papa osserva che "capita spesso, a noi preti, di sentire l'esperienza di nostri fedeli che ci raccontano di aver incontrato nella confessione un sacerdote molto 'stretto' oppure molto 'largo', lassista o rigorista. Questo non va bene".
Premesso che "il fatto che tra i confessori ci siano differenze di stile è normale", il Papa spiega che "queste differenze non possono riguardare la sostanza, cioè la sana dottrina morale e la misericordia. Né il lassista né il rigorista rende testimonianza a Gesù Cristo, perché né l'uno né l'altro si fa carico della persona che incontra. Il rigorista infatti la inchioda alla legge intesa in modo freddo e rigido; il lassista invece solo apparentemente è misericordioso ma in realtà non prende sul serio il problema di quella coscienza, minimizzando il peccato".
Sottolinea allora Francesco: "La vera misericordia si fa carico della persona, l'ascolta attentamente, si accosta con rispetto e con verità alla sua situazione e l'accompagna nel cammino della riconciliazione. Né il lassimso né il rigorismo fanno crescere la santità, non santificano il prete e non santificano il fedele. La misericordia invece accompagna il cammino della santità e la fa crescere".