Come in decine di località in Italia, Croazia, Grecia e Spagna oggi i volontari di Greenpeace sono scesi nuovamente in piazza, anzi in spiaggia, contro le trivellazioni a Polignano a Mare, in provincia di Bari, per chiedere a residenti e turisti che il Mediterraneo diventi il paradiso del sole e delle rinnovabili. Avanzando quindi soluzione concrete in alternativa al petrolio e alle piattaforme. A Polignano, sull'Adriatico, una delle città che per prima si è schierata contro le trivellazioni, la mobilitazione si è svolta sul ponte Lama Monachile, nella spiaggia sottostante e nei luoghi di maggior attrazione turistica. E ha coinvolto decine di turisti italiani e stranieri.
"I governi di molti Paesi mediterranei - sottolinea Greenpeace - perseguono, invece, politiche che ostacolano lo sviluppo delle energie rinnovabili, continuando a incentivare il petrolio e gli altri combustibili fossili: fonti inquinanti, costose e pericolose, in particolare per economie che poggiano sul turismo. Una vera contraddizione se si pensa che l'area del Mediterraneo è quella con il potenziale di energia solare più elevato".
"È paradossale che questi Paesi, considerati dei paradisi turistici grazie alle loro 'qualità ambientali', ignorino le potenzialità energetiche dell'eolico e del solare continuando ad affidarsi a fonti fossili inquinanti e costose", dichiara Luca Iacoboni, responsabile campagna Energia e clima di Greenpeace Italia.