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Cosenza: uccisa mentre fa jogging/I precedenti

28 gennaio 2016 | 13.18
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Uccisa mentre fa jogging. E' accaduto a Cetraro, in provincia di Cosenza: la vittima è Anna Giordanelli, medico di famiglia di 53 anni, colpita alla testa con un piede di porco. Il suo corpo è stato trovato riverso a terra in via San Francesco, nella zona alta della cittadina, segnalato da un passante. Ecco alcuni precedenti.

1 novembre 2014: a Sora, nel frusinate, viene uccisa mentre fa jogging la professoressa 57enne Gilberta Palleschi: ad aggredirla durante la corsa un muratore 43enne che aveva tentato di stuprarla e, alla sua reazione, l'aveva colpita con calci e pugni e finita a pietrate in testa, per poi nasconderne il cadavere in un dirupo a Campoli Appennino. Il corpo della donna verrà ritrovato solo 40 giorni dopo l'omicidio: sarà proprio l'omicida, Antonio Palleschi, omonimo della vittima, incastrato da una testimone che lo ha visto caricare il cadavere di Gilberta Palleschi nel bagagliaio di un'auto, a farlo ritrovare dopo aver confessato.

- 17 settembre 2013: Silvia Gobbato, una praticante legale 28enne di San Michele al Tagliamento, viene assassinata mentre fa jogging lungo l’ippovia del Cormôr, alle porte di Udine. L'aggressore è Nicola Garbino. 37 anni, studente universitario fuori corso di Zugliano, nel vicentino, già in cura per problemi mentali. Agli inquirenti l'uomo spiegherà di essersi appostato nel bosco e di aver visto nella giovane avvocatessa dall'aria minuta la vittima ideale per un sequestro a scopo di estorsione. Garbino non ha intenzione di uccidere, la sua idea è minacciare la ragazza con un coltello e costringerla a telefonare a casa per chiedere un riscatto, ma alla reazione della Gobbato perde la testa e la uccide a coltellate.

- 27 febbraio 2013: Daniele Lo Presti, 43 anni, fotografo dei vip di origini calabresi ma da anni residente a Roma, viene ucciso mentre fa jogging. A ucciderlo è un solo colpo di pistola alla fronte. Il suo corpo viene trovato da un passante sul lungotevere Portuense, sotto Ponte Testaccio, verso le 17.40. In un primo momento viene ipotizzata una caduta accidentale dal ponte, forse provocata da un malore. Ma quando il cadavere arriva all'istituto di medicina legale della Sapienza, il medico legale scopre un foro in testa e, conficcato nel cranio, un proiettile.

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