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Allarme Corte conti su quote latte, rischio 2,2 mld a carico dello Stato

La Corte dei conti lancia l'allarme per il recupero delle multe sulle quote latte. Mancano all'appello ancora 2,2 miliardi di euro da riscuotere e la riscossione esattoriale non è stata attivata. Il rischio è che l’onere finanziario dagli allevatori inadempienti passi alla fiscalità generale.

Allarme Corte conti su quote latte, rischio 2,2 mld a carico dello Stato
31 ottobre 2014 | 16.20
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Il recupero delle multe per le quote latte, circa 2,2 miliardi di euro, "è fermo" e il rischio è che l'onere finanziario dovuto dagli allevatori inadempienti potrebbe passare "alla fiscalità generale e la conseguente imputabilità del danno erariale derivante nei confronti degli amministratori pubblici inerti". E' la denuncia della Corte dei conti in merito alle multe dovute dagli allevatori per aver superato, negli anni passati, i limiti imposti dall'Unione europea sui quantitativi di produzione del latte. Una vicenda che è costata fino ad oggi 4,4 miliardi di euro nei confronti dell'Ue e che, proprio, a causa dei mancati recuperi, l'Italia è stata messa in mora e, pertanto, è stata avviata una procedura d'infrazione.

I magistrati contabili, oltre a riscontrare "notevoli criticità sulle modalità di gestione degli interventi di recupero delle somme pagate dallo Stato in luogo degli allevatori" e "individuando, altresì, le responsabilità di molteplici soggetti istituzionali" constatano che "nonostante significative sollecitazioni esterne, lo stato dei recuperi, a due anni dal primo referto della Corte, è fermo. Infatti, per le procedure coattive, nel periodo trascorso, non si rilevano variazioni significative, in quanto la riscossione esattoriale non è stata attivata".

"Le somme teoricamente recuperabili nei confronti degli allevatori -e già anticipate all’Unione a carico della fiscalità generale- continua la Corte dei conti - superano l’importo di 2.537 milioni. Tuttavia, risultava imputabile ai produttori, secondo l’Ag.e.a., nel mese di dicembre 2012, il minor ammontare di 2.263 milioni, ulteriormente diminuito a 2.207 milioni, secondo la comunicazione del luglio 2014. Di esso, il recuperato effettivo è trascurabile".

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