"L'industria 4.0 è una grande sfida per il Paese che, però, può essere vinta solo puntando maggiormente su figure manageriali in ogni settore, altrimenti è un progetto che rischia di fallire perché solo con la digitalizzazione non ci può essere quel salto di qualità che ci si aspetta". Così Giorgio Ambrogioni, Presidente nazionale Cida, Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità, intervenuto a Torino al convegno 'Essere dirigenti oggi: ruolo e responsabilità' organizzato dalla sezione piemontese dell'organizzazione.
"Tutti i più importanti centri di ricerca dimostrano che nel Paese c'è bisogno di più managerialità - ha aggiunto - noi vogliamo essere la fonte di questa managerialità diffusa nelle imprese, nelle pubbliche amministrazioni, nella sanità, nella scuola e nella politica e per questo siamo impegnati affinché il ruolo dirigenziale, sia pubblico che privato, trovi una sua sempre maggiore legittimazione attraverso valori di competenza, trasparenza, solidarietà, etica, merito e visione sociale".
"In una società che ha dei problemi molto seri, di tenuta e coesione sociale, tutta la classe dirigente del Paese è chiamata a fare un grande sforzo di assunzione di responsabilità - ha poi sottolineato - noi siamo impegnati a rilegittimare la nostra funzione perché vogliamo essere percepiti come un asset importante per modernizzare e rendere più competitivo il sistema Paese cominciando dalla scuola, dai giovani, dal mercato del lavoro".
"C'è un problema a cui dobbiamo dare risposta, il futuro delle nuove generazioni - ha osservato il presidente Cida - per esempio, la riforma della buona scuola è una buona riforma, dobbiamo dare attuazione all'alternanza scuola lavoro e noi stiamo cercando di fornire al governo dei tutor che aiutino le piccole imprese e gli istituti scolastici a realizzare una vera alternanza. Infine, per quanto riguarda il mercato del lavoro, bisogna dare corpo alle politiche attive che oggi mancano completamente: non possiamo più difendere posti di lavoro insostenibili dobbiamo dare senso alla mobilità professionale".