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Pensioni, Baretta: "Lavoriamo a flessibilità, ma impianto Fornero va difeso"

03 aprile 2016 | 13.55
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Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia

"La Legge Fornero nel suo impianto va difesa" ma bisogna "agire sulla flessibilità in uscita". Così all'Adnkronos il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta sulla scia della mobilitazione unitaria ieri dei sindacati sul nodo pensioni, bocciando comunque l'ipotesi di un ricalcolo di tutta la vita lavorativa con il sistema contributivo: "è impraticabile" dice.

"La Legge Fornero nel suo impianto va difesa perché ha assicurato la stabilità dei conti e ci ha messi in una posizione di vantaggio verso la Ue", sottolinea Baretta. "Quello che va affrontato - osserva il sottosegretario - non è un cambiamento della Legge ma alcuni punti critici come le rigidità nel passaggio all'eta pensionistica che in alcuni casi prevede un aumento anche di 6 anni" per l'uscita dal mercato del lavoro. "Personalmente penso che la soluzione migliore per difendere la Legge Fornero, allo stesso tempo dando risposte a una sensibilità che si sta diffondendo - ribadisce Baretta - sia agire sulla flessibilità in uscita. Il governo ci sta lavorando e i tempi sono quelli della Legge di Stabilità".

Intanto è escluso che nel Def atteso entro il 10 aprile vi siano già le premesse per uno schema di uscita flessibile. "Prima di dare un orientamento sui conti è meglio fare i calcoli in termini attuariali. Per ora quel che conta è che il governo sta lavorando", spiega Baretta.

Tra le ipotesi per superare le rigidità Baretta boccia con nettezza quella del ricalcolo con il sistema contributivo di tutta la vita lavorativa. "E' impraticabile, rischia di essere penalizzante", sottolinea il sottosegretario, aggiungendo che "una soluzione sarebbe la riduzione dell'assegno previdenziale per chi vuole uscire prima: le modalità e l'entità sono allo studio" e la questione "ragionevolmente verrà affrontata con la legge di Stabilità".

Tra le strade giudicate percorribili dal sottosegretario resta quella del prestito previdenziale con il coinvolgimento dell'impresa. "Il vantaggio di questa soluzione - conclude - è che il lavoratore con un lavoro faticoso se vuole può andare in pensione prima, ma anche l'azienda avrebbe il vantaggio di favorire il ricambio generazionale. Questa è una delle strade da studiare".

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