Cgil: "Il ministro ha deciso di rottamare il contratto nazionale"
"Dovremo immaginare un contratto di lavoro che non abbia come unico riferimento l'ora di lavoro ma la misura dell'apporto dell'opera. L'ora-lavoro è un attrezzo vecchio che non permette l'innovazione". Lo dice il ministro del Lavoro Giuliano Poletti parlando agli studenti della Luiss in occasione di un convegno sui temi del Jobs Act. "Si tratta di un tema di cultura su cui dovremo lavorare. E pongo a voi il tema che siete dei ricercatori".
Per Franco Martini, segretario confederale Cgil, "dopo aver lungamente sollecitato i sindacati a rinnovare il modello contrattuale, il ministro del Lavoro ha deciso di rottamare il contratto nazionale, proprio nel momento in cui il confronto tra Cgil, Cisl e Uil sembra essere partito col piede giusto"
"Viene da pensare - aggiunge - che il problema non sia tanto la contrattazione quanto il sindacato, il cui ruolo, evidentemente, continua ad essere sgradito negli ambienti governativi. Ad essere vecchio non è il contratto nazionale, ma l'idea che senza sindacato le cose possano andare meglio in questo Paese".