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Ue, Galassi (Confapi): Renzi smetta di giocare e faccia accordi chiari

13 ottobre 2014 | 15.57
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"Il mercato si è ingigantito, ma bisogna - afferma il presidente di Confapi Industria - anche metterlo nelle condizioni di gestire la situazione economica'

C'e' poco tempo, Renzi la smetta di giocare e chieda all'Europa regole chiare. Non ha timore di sparare ad alzo zero Paolo Galassi, presidente di Confapi Industria che denuncia al governo una situazione al limite del collasso e senza ritorno per le imprese del sistema Italia. ''Il compito vero che ha Renzi -dice all'Adnkronos - è di fare accordi chiari in Europa e far capire che sì, il mercato si è ingigantito, ma bisogna anche metterlo nelle condizioni di gestire la situazione economica''. E la situazione economica si traduce in numeri drammatici. Galassi li snocciola senza freni: imprese che chiudono, operai che vanno a casa, e negozi che non sanno a chi vendere.

''Quando un'impresa è senza lavoro -ricorda- è ovvio che si è portati a contrarre i lavoratori. Quindi discutere del contratto nazionale è importantissimo, ma è ancora più importante rivedere l'intero sistema economico. Renzi dovrebbe porsi questo problema, perché sono otto anni che la situazione non fa altro che peggiorare. Qui, però mi sembra che invece si continui a giocherellare. Io vedo che il tempo non c'è e questa è la nostra paura''.

Quanto all'articolo 18, ''si tratta di un discorso inutile se non ci sono soldi. Se un'azienda licenzia un lavoratore ingiustamente, è bene che ci siano delle punizioni per il datore di lavoro. Come è giusto, però, che ci siano punizioni anche per i fannulloni. Siamo perfettamente d'accordo. Dove noi non siamo d'accordo è che qui si sta facendo una riunione per avere il permesso di fare una modifica del lavoro, senza sapere come, né quando''. E in Italia ''la complicazione sta riducendo l'economia''.

Anche sul fronte del credito, Galassi non ha dubbi: ''Se continuiamo a far costare poco il denaro ma non lo si dà a chi davvero serve, l'economia non si riprenderà mai''. Cambiare marcia dunque.

La strada indicata è solo una e Galassi chiede che si imbocchi al più presto: ''Semplificare le regole, le forme contrattuali e ridistribuire il carico fiscale per aziende e lavoratori''. Passi che aiuterebbero le imprese ad assumere di più, ''soprattutto i giovani''. Ma non solo, anche l'economia generale ne gioverebbe, con il rilancio dei consumi.

''Dare mille euro a un operaio - afferma il presidente di Confapi Industria - è una cosa ridicola. E' già tanto se riesce a sopravvivere con quello che ha. Mentre all'impresa, tra tasse e voci varie, costa circa 2.800 euro. Invece di dare tanti soldi allo Stato, si potrebbero versare 3 o 400 euro in più in busta paga; così il lavoratore sarebbe invogliato a comprare la macchina o a cambiare l'arredamento. Se moltiplichiamo questi numeri per gli oltre 20 milioni di lavoratori italiani, vuol dire nuovo lavoro per le aziende''.

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