Pininfarina: il presidente, c'è interesse ma resterà italiana

Sul tavolo più di una opzione, ma nulla si concretizzerà prima di metà mese. Quel che è certo è che "il made in Italy" sarà preservato con tutto quello che si porta dietro in termini di produzione e lavoro. Perché è proprio l'essere made in Italy per l'altissimo di gamma che fa di Pininfarina il marchio che è, riconosciuto in tutto il mondo. A garantire circa il mantenimento della italianità del marchio il presidente Paolo Pininfarina. Indiscrezioni di stampa che il presidente non conferma, ma nemmeno smentisce, indicano che l'interesse sul gruppo è stato manifestato anche da altri oltre che dalla già confermata indiana Mahandri&Mahandri, ovvero dal fondo Cheyne Capital che ha la testa a Londra e sedi anche negli Stati Uniti, Bermuda e Svizzera.

"Occorre essere molto attenti e riservati - spiega il presidente Pininfarina all'Adnkronos - a parlare di discussioni che sono in corso. Non si commentano le indiscrezioni. Detto questo, bisogna essere consci dell'interesse che c'è intorno a un marchio, e per certi aspetti anche gratificati, per l'interesse che c'è intorno a a una storia che sono indissolubilmente legati all'Italia, alla famiglia, allo stile, alla ingegneria alle capacità che sono sul territorio. Se ci sono interesse e curiosità per noi è proprio per le capacità che noi esprimiamo".

Nei giorni scorsi la società ha precisato che allo stato, pur in presenza di un interesse manifestato da Mahindra&Mahindra, non esistono accordi vincolanti di qualsiasi natura tra le parti che prefigurino una operazione di acquisto di Pininfarina da parte della società indiana. prosegue intanto il rally a Piazza Affari. Le azioni segnano alle 15,30 un rialzo dell'1,93% a 5,8 euro (ieri aveva chiuso a 5,695) per una capitalizzazione di 172 mln di euro.