La persecuzione della minoranza yazida è contraria all'Islam. Lo ha dichiarato la massima autorita' religiosa turca, il presidente della Direzione degli Affari Religiosi della Turchia Mehmet Gormez, in riferimento alle violenze perpetrate dallo Stato islamico contro gli yazidi in Iraq. Gormez ha poi affermato che chi uccide qualcun altro per motivi religiosi, li costringe ad abbandonare le loro case o commette atti di violenza in nome della fede opera contro l'Islam. ''Queste violenze non possono essere compiute nel nome dell'Islam'', ha detto il religioso, invitando tutti i musulmani nel mondo a reagire con forza per mettere fine alla sofferenza della popolazione yazidi in Iraq.
''Tutte le autorità nel mondo non devono restare in silenzio davanti a queste violenze. Speriamo che vengano prese immediatamente misure'' per fermare le azioni dello Stato islamico contro le minoranze, ha detto Gormez. ''E' inaccettabile che queste persone, con le quali abbiamo convissuto nella regione, subiscano trattamenti disumani. Deve essere noto che tutti coloro che hanno mantenuto la propria religione e identità per migliaia di anni fanno parte della nostra civiltà'', ha proseguito.
Gli yazidi sono presi di mira dallo Stato islamico come ''adoratori del diavolo'' e rischiano di essere uccisi, a meno di una conversione all'Islam sunnita, da parte dei jihadisti dello Stato islamico che hanno stabilito un Califfato dalla Siria all'Iraq.
