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Russia: per aggirare sanzioni il Kalashnikov rinascerà 'made in Usa'

23 gennaio 2015 | 12.48
LETTURA: 3 minuti

Le sanzioni contro Mosca hanno bloccato le esportazioni verso il principale mercato mondiale delle armi. E alla luce del 'tutto esaurito', l'importatore statunitense pensa alla creazione di una fabbrica per produrre i primi Ak-47 'americani' della storia

Il progettista del fucile Mikhail Kalashnikov con un esemplare di AK-47
Il progettista del fucile Mikhail Kalashnikov con un esemplare di AK-47

Sono il simbolo dell'industria bellica russa, eppure fra breve il fucile d’assalto AK-47, meglio noto come Kalashnikov (dal nome del suo progettista), potrebbe portare il logo 'Made in Usa'. Colpa delle sanzioni internazionali contro Mosca che hanno ridotto il numero di esemplari disponibili per i consumatori americani, grandi clienti del 'mitico' fucile (di cui un esemplare, quello impugnato da da Osama bin Laden al momento della sua uccisione, campeggia in un museo segreto della Cia). Di qui la decisione di aprire un impianto negli Stati Uniti per costruire il micidiale fucile, tranquillamente acquistabile nelle armerie Usa a prezzi fra gli 800 e i 1050 dollari.

A gennaio 2014 - riferisce MarketWatch - Rostec, il produttore russo dell'AK-47, aveva raggiunto un accordo con l'importatore americano RWC per la fornitura di 200 mila esemplari l'anno del Kalashnikov. Tuttavia lo scorso luglio le sanzioni internazionali sulle armi russe avevano bloccato le transizioni con Rostec di fatto bloccando l'import. Ne era seguita una corsa all'accaparramento da parte degli 'appassionati' Usa. Al momento praticamente tutti gli esemplari disponibili sul mercato Usa sono stati venduti e restano in commercio solo copie polacche e rumene, costruite su licenza.

Ma alla luce della persistente domanda la soluzione - ha annunciato RWC al Shot Show, la fiera del settore in corso a Las Vegas - sembra essere solo la costruzione di un impianto produttivo in loco, che potrebbe commercializzare i primi kalashnikov 'made in Usa' già prima della fine dell'anno. Una singolare 'vittoria' per il fucile più temuto della guerra fredda, progettato addirittura nel 1947 (da qui il suo nome) e venduto finora in tutto il mondo in più di 75 milioni di esemplari.

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