Un blitz delle forze antiterrorismo australiane ha portato all'arresto a Sydney di due persone, rispettivamente di 15 e 20 anni, accusate di "cospirazione volta a compiere atti in preparazione di un attacco terroristico". A renderlo noto è stata la polizia. Gli arresti sono collegati alle indagini derivanti dal sequestro lo scorso anno di materiali nel quadro della cosiddetta Operazione Appleby.
I blitz compiuti allora - nel settembre 2014 - furono conseguenza di un allarme dell'intelligence secondo cui estremisti islamici stavano pianificando omicidi in diverse zone dell'Australia. L'allora premier Tony Abbott precisò che un militante di spicco dell'Is in Australia aveva esortato a compiere omicidi dimostrativi, tra questi anche una decapitazione in pubblico.
Gli arresti di ieri non sono da mettere in relazione a nuovi piani di attacchi, ha precisato la polizia, ma piuttosto ai documenti sequestrati nel 2014 e che elencavano tra i bersagli da colpire sedi governative e delle forze di sicurezza. L'ultimo blitz ha inoltre permesso di formulare nuove accuse a carico di tre persone già in carcere.