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India: esercitazioni con finti 'militanti' vestiti da musulmani, polemiche

I filmati, girati in località diverse dello stato del Gujarat, mostrano gli agenti della sicurezza mentre immobilizzano uomini che indossano lunghe tuniche e papaline bianche (il copricapo tradizionale musulmano) e gridano "Islam Zindabad" (Viva Islam). Un vero e proprio affronto secondo i leader musulmani che hanno definito le immagini "atroci e altamente condannabili"

India: esercitazioni con finti 'militanti' vestiti da musulmani, polemiche
02 gennaio 2015 | 12.13
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Stanno scatenando forti polemiche in India, alcuni video che mostrano la polizia mentre compie un'esercitazione antiterrorismo contro finti "militanti" vestiti da musulmani. I filmati, girati in località diverse dello stato del Gujarat, mostrano gli agenti della sicurezza mentre immobilizzano uomini che indossano lunghe tuniche e papaline bianche (il copricapo tradizionale musulmano) e gridano "Islam Zindabad" (Viva Islam). Un vero e proprio affronto secondo i leader musulmani che hanno definito le immagini "atroci e altamente condannabili".

Dopo che i video sono stati mostrati su diversi canali televisivi indiani, il primo ministro del Gujarat Anandiben Patel ha ammesso che l'esercitazione è stata "un errore". "E 'sbagliato collegare la religione con il terrorismo. Il problema ora è stato risolto", ha assicurato. La polizia inizialmente ha cercato di minimizzare le critiche, dicendo che le papaline sono state utilizzate "per dare agli uomini un aspetto diverso", ma poi si è scusata ammettendo che era una "situazione evitabile".

Sul piede di guerra anche gli ambienti politici. Il governo del premier hindu Narendra Modi è infatti tenuto 'sotto stretta sorveglianza' per il modo in cui tratta le minoranze religiose. Nei giorni scorsi Sadhvi Niranjan Jyoti, ministro per l'Industria alimentare, in uno dei suoi discorsi pubblici, ha fatto riferimento ai non indù come a 'figli illegittimi', chiedendo alla gente di scegliere tra Ramzada (figli del Dio indù Ram) e Haramzada (bastardi). Il primo ministro ha duramente condannato il linguaggio utilizzato, ma si è rifiutato di estromettere Jyoti dal suo governo.

Le preoccupazioni per l'intolleranza religiosa sono alimentate anche da alcuni segnalazioni che riferiscono di musulmani e cristiani costretti a convertirsi all'induismo dai gruppi di estrema destra alleati con il Bharatiya Janata Party (BJP), il partito di Modi al governo.

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