Gaza, Onu approva risoluzione Usa. Plauso di Israele a Trump: "Piano porterà pace e sicurezza"

Trump celebra il voto: "Momento storico". E anticipa che "i membri del board of peace e molti altri annunci entusiasmanti saranno resi noti nelle prossime settimane". Pedoni attaccati in Cisgiordania, un morto

Gaza - (Afp)
Gaza - (Afp)
18 novembre 2025 | 07.36
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Donald Trump e Israele celebrano il passaggio all'Onu della risoluzione americana su Gaza, che include in particolare il dispiegamento di una forza internazionale nella Striscia. Tredici membri del Consiglio hanno votato a favore del testo. Russia e Cina si sono astenute.

In un post su Truth dopo il voto al Palazzo di Vetro, il presidente degli Stati Uniti ha scritto: "Congratulazioni al mondo per l'incredibile voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che riconosce e approva il consiglio di pace, che sarà presieduto da me e comprenderà i leader più potenti e rispettati di tutto il mondo. Questo voto passerà alla storia come una delle più grandi approvazioni nella storia delle Nazioni Unite, porterà a un'ulteriore pace in tutto il mondo ed è un momento di vera portata storica!"

Quindi Trump ha ringraziato l'Onu e tutti i Paesi membri del Consiglio, citandoli uno a uno: Cina, Russia, Francia, Regno Unito, Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Corea del Sud, Pakistan, Panama, Sierra Leone, Slovenia e Somalia". E "grazie anche ai Paesi che non siedono nel Consiglio, ma che hanno fortemente sostenuto l'iniziativa, tra cui Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Regno dell'Arabia Saudita, Indonesia, Turchia e Giordania". Infine il presidente ha anticipato che "i membri del board of peace e molti altri annunci entusiasmanti saranno resi noti nelle prossime settimane".

Israele: "Piano Trump porterà pace e sicurezza, prevede disarmo totale Hamas"

Anche Israele plaude al piano Trump. In una serie di post sull'account del premier israeliano si legge: "Plaudo al presidente Trump ed al suo team. Il coraggio e il sacrificio dei nostri coraggiosi soldati, insieme agli sforzi diplomatici del presidente, ci hanno aiutato a riportare a casa gli ostaggi. Credo che il suo piano porterà pace e prosperità, perché prevede il disarmo totale (di Hamas) e la deradicalizzazione di Gaza".

Non solo: "In linea con la visione del presidente Trump, ciò porterà a un'ulteriore integrazione tra Israele e i suoi vicini, nonché all'espansione degli Accordi di Abramo". E, conclude l'ufficio del premier, Israele "estende la sua mando in pace e prosperità a tutti i nostri vicini, chiedendo loro di normalizzare i rapporti con noi e di unirsi a noi per cacciare Hamas e i suoi sostenitori dalla regione".

L'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della risoluzione è una "pietra miliare", ha dichiarato il presidente israeliano, Isaac Herzog, in un discorso a Gerusalemme, secondo quanto riportato dal suo ufficio. "Voglio congratularmi con il presidente Donald Trump per l'incredibile risultato", ha proseguito Herzog, che ha quindi esortato i Paesi europei a chiarire alla leadership palestinese la necessità di attuare riforme e di smettere di finanziare i "terroristi", riferendosi ai pagamenti erogati dall'Anp ai palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Herzog si è anche espresso a favore della ricostruzione della Striscia di Gaza e di una "vita dignitosa" per la popolazione palestinese.

Autorità palestinese: ora attuare 'immediatamente' risoluzione

Dopo il voto all'Onu, per il quale ha espresso "soddisfazione", l'Autorità palestinese sollecita l'attuazione "immediata" della risoluzione americana, che prevede la creazione di un 'consiglio per la pace' e il dispiegamento di una forza internazionale a Gaza, con l'obiettivo di un ritiro "completo" delle truppe israeliane. In un comunicato rilanciato dall'agenzia Wafa, l'Autorità palestinese di Mahmoud Abbas ha sottolineato la necessità che la risoluzione venga attuata "immediatamente sul terreno" allo scopo di garantire "il ritorno alla normalità" e la protezione della "nostra popolazione nella Striscia di Gaza", facilitando la ricostruzione e "bloccando il processo di indebolimento della soluzione dei due stati".

Nella nota, "lo Stato di Palestina esprime poi la sua piena disponibilità a cooperare con l'amministrazione statunitense, i membri del Consiglio di sicurezza, gli Stati arabi e islamici, l'Unione Europea e i suoi Stati membri, le Nazioni Unite al fine di garantire l'attuazione di questa risoluzione in modo da porre fine alle sofferenze del nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est, e promuovere il percorso politico che porta alla pace, alla sicurezza e alla stabilità tra palestinesi e israeliani, sulla base della soluzione dei due Stati fondata sul diritto internazionale e sulla legittimità internazionale". Infine, l'Autorità palestinese ribadisce "la propria disponibilità ad assumersi pienamente le proprie responsabilità nella Striscia di Gaza, nel quadro dell'unità del territorio, del popolo e delle istituzioni, considerando la Striscia parte integrante dello Stato di Palestina".

Cina: "Perché ci siamo astenuti? Tutto troppo vago su punti chiave"

Un testo "vago su questioni chiave relative agli accordi per il dopoguerra" nella Striscia di Gaza. Così la Cina motiva l'astensione durante il voto. Pechino insiste per una "soluzione globale, giusta e duratura". Il testo "non rispecchia pienamente principi importanti come la 'governance palestinese' e la 'soluzione dei due Stati'", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mao Ning. La Repubblica Popolare ripete il suo sostegno a qualsiasi iniziativa "per promuovere un cessate il fuoco duraturo" e alleviare la crisi umanitaria nell'enclave palestinese. E Pechino assicura che "continuerà ad adottare un approccio costruttivo e responsabile", confermando il sostegno alla "giusta causa del popolo palestinese" in nome dei suoi "diritti legittimi".

Tajani: "Voto Onu passo nella giusta direzione"

“Mi pare che si vada nella giusta direzione per passare alla fase due della pace a Gaza e trasformare veramente il cessate il fuoco in un’azione di pace”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della prima conferenza sull’Italofonia a Villa Madama. “L'Italia seguirà con grande attenzione, parteciperemo e vedremo in quale forma alla nuova situazione, parlando con i nostri interlocutori, non soltanto statunitensi”, ha proseguito Tajani, sottolineando che la situazione a Gaza è stata tra i temi del Consiglio Supremo di Difesa. “La stabilità di quell'area è fondamentale. La pace da costruire, perché oggi siamo ancora a un cessate il fuoco, è fondamentale. Noi faremo tutto ciò che è possibile per rafforzare una situazione di stabilità e con l'obiettivo di arrivare a una soluzione di due popoli e due Stati”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.

Militari israeliani contro Trump: "Fortemente contrari a vendita F-35 ai sauditi"

E' messo nero su bianco in un rapporto il 'no' delle forze israeliane (Idf) alla vendita da parte degli Usa di moderni F-35 all'Arabia Saudita. Forti obiezioni sono contenute nel documento di cui ha dato notizia per primo il sito di notizie israeliano Ynet, in relazione ai timori che simili sviluppi possano intaccare il vantaggio militare di Israele nella regione. E' questa, secondo la testata, la posizione dell'Aeronautica militare israeliana chiarita in un documento consegnato domenica alla leadership politica di Israele.

Le Idf hanno confermato di aver "presentato le loro posizioni sulla questione alla leadership politica", scrive anche il Times of Israel. "Venderemo gli F-35 all'Arabia Saudita", ha detto ieri dallo Studio Ovale Donald Trump che oggi incontra alla Casa Bianca il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, in visita negli Stati Uniti per la prima volta dal 2018.

Secondo il documento ottenuto da Ynet, la superiorità aerea di Israele - un punto su cui gli israeliani hanno spesso insistito - dipende dall'accesso esclusivo a velivoli stealth di quinta generazione. E, avverte anche il testo, se Riad acquistasse nuovi F-35 da Lockheed Martin ci sarebbero inevitabilmente ripercussioni sulle linee di produzione con un impatto sugli ordini israeliani.

Tentano di investire pedoni poi li accoltellano, un morto in Cisgiordania

E' intanto di almeno un morto e tre feriti il bilancio di un attacco segnalato dalle autorità israeliane in Cisgiordania. Secondo le prime ricostruzioni pubblicate del Times of Israel, almeno due assalitori hanno prima cercato di investire alcuni pedoni per poi cercare di accoltellarli. I soccorritori hanno confermato che le forze di sicurezza israeliane hanno aperto il fuoco contro i due assalitori entrati in azione nella zona di Gush Etzion, non lontano da Gerusalemme.

I soccorritori del servizio Magen David Adom hanno confermato il trasferimento a Gerusalemme di altre tre persone rimate ferite. Si tratta, riportano i media israeliani, di una donna, che avrebbe 40 anni e si troverebbe in condizioni gravi, di un altro 30enne e di un ragazzo di 15 anni. I due assalitori, precisa Haaretz, sono stati uccisi dalle forze israeliane.

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