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Grano Ucraina, Lavrov: "Rotte sicure se Kiev sminerà porti"

Incontro con il ministro Cavusoglu ad Ankara. Amministrazione Odessa: "Con sminamento, Russia ci attaccherà"

Fotogramma /Ipa
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08 giugno 2022 | 11.52
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Incontro oggi in Turchia tra il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu con l'omologo russo Sergej Lavrov. La Turchia, sottolinea il ministro turco nel corso della conferenza stampa ad Ankara, considera "legittima" la richiesta di Mosca di revocare le sanzioni sulle esportazioni agricole russe per facilitare quelle ucraine. "Se dobbiamo aprire il mercato internazionale ucraino, pensiamo che revocare gli ostacoli alle esportazioni russe sia legittimo", ha detto Cavusoglu.

Mosca dal canto suo è pronta "in un modo o nell'altro" a rilasciare garanzie di sicurezza per l'esportazione di grano ucraino attraverso i porti del Mar Nero, detto Lavrov, secondo quanto riporta Ria Novosti. "Il presidente Putin ne ha già parlato, ha affermato pubblicamente che garantiamo la sicurezza di tali rotte e garantiamo che quando e se l'Ucraina procederà allo sminamento e consentirà il ritiro delle navi dai suoi porti, non approfitteremo di questa situazione nell'interesse dell'operazione militare speciale in corso", ha aggiunto il capo della diplomazia russa. "Queste sono le garanzie del presidente della Russia, siamo pronti a formalizzarle in un modo o nell'altro", ha spiegato.

Per discutere il piano per sbloccare l'esportazione del grano la Russia è "pronta ad ulteriori incontri a Istanbul", ha continuato Lavrov, affermando che l'esercito russo e quello turco stanno discutendo lo sminamento dei porti ucraini per l'esportazione di grano.

"Apprezziamo l'interesse dell'Onu a farsi coinvolgere in qualche modo, a far conoscere la propria presenza. Ma, francamente, questo non aggiungerà altro che un po' di simbolismo " ha aggiunto il ministro russo, citato da Ria Novosti, ribadendo la posizione di Mosca che la crisi alimentare non avrebbe nulla a che fare con l'esportazione del gradno ucraino che gli occidentali e Kiev stanno cercando di descrivere come "una catastrofe universale". "La quota di questo grano ucraino in questione è inferiore all'1% della produzione globale di grano e altri cereali" ha detto ancora Lavrov.

PESKOV: "REVOCA SANZIONI PER CONSEGNA GRANO" - E' necessario che vengano revocate le sanzioni internazionali perché il grano russo possa essere consegnato sui mercati internazionali e alleviare così la crisi alimentare. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmytro Peskov sostenendo che non sono in corso "discussioni sostanziali" sulla revoca delle sanzioni. "Il Presidente Putin ha detto che per fare arrivare quantità di grano sui mercati internazionali è necessario sollevare le sanzioni importanti che sono state imposte contro la Russia, dirette e indirette. Queste sanzioni riguardano le assicurazioni sui trasporti marittimi, il blocco all'ingresso delle navi russe nei porti europei, elementi che complicano il processo", ha spiegato, precisando che i 'trader sono impegnati (in contrattazioni, ndr) ma sono bloccati da questo muro di restrizioni". L'eventuale aiuto della Turchia alle esportazioni di grano riguarda solo il grano ucraino, ha aggiunto Peskov.

KIEV: "MOSCA NON PUO' USARE CORRIDOI PER ATTACCARCI" - ''Le parole di Lavrov sono vuote. L'Ucraina ha chiarito la sua posizione sui porti marittimi: sono necessari equipaggiamenti militari per proteggere la costa e una missione della marina per pattugliare le rotte di esportazione nel Mar Nero. La Russia non può utilizzare i corridoi del grano per attaccare l'Ucraina meridionale''. Lo ha scritto su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko a proposito delle rassicurazioni fornite dal ministro degli Esteri russo.

"La Russia non dovrebbe parlare della minaccia della fame, sono loro che rubano il grano e bombardano i granai. La Russia non dovrebbe parlare di sminamento dei porti, hanno già distrutto una città portuale. La Russia non dovrebbe parlare di adeguatezza e negoziati, loro uccidono i civili per divertimento", le parole su Twitter del negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak.

ODESSA: "SE SMINIAMO PORTO, RUSSIA CI ATTACCA" - Se l'Ucraina procederà allo sminamento del porto di Odessa, come viene richiesto per la ripresa delle esportazioni dei cereali, le forze russe ne approfitteranno per attaccare. E' quanto scrive su Telegram il portavoce dell'amministrazione della regione di Odessa, sottolineando che "la flotta russa farà finta di ritirarsi verso la Crimea, ma non appena saranno sminati gli accessi al porto di Odessa, la flotta sarà qui".

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