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Israele: "Pronti per offensiva di terra a Gaza". Razzi Hamas su Tel Aviv

Raid nella Striscia, colpiti circa 400 obiettivi di Hamas. Media: fallita trattativa per rilascio ostaggi con doppia nazionalità

Truppe israeliane vicine al confine con Gaza - Afp
Truppe israeliane vicine al confine con Gaza - Afp
24 ottobre 2023 | 07.43
LETTURA: 7 minuti

Mentre proseguono i raid israeliani nella Striscia a oltre due settimane dall'attacco di Hamas lo scorso 7 ottobre, Israele - che sta trattando sul rilascio degli ostaggi - si dice pronto "per l'offensiva di terra a Gaza e prenderemo una decisione a livello politico per quanto riguarda la forma e la tempistica". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'The Times of Israel, è infatti il capo di Stato maggiore dell'Idf, il tenente generale Herzi Halevi. "Ci sono considerazioni tattiche e persino strategiche che hanno ritardato l'offensiva di terra, ma che hanno consentito all'Idf di prepararsi al meglio", ha spiegato Halevi.

"Stiamo sfruttando ogni minuto per essere ancora più preparati", ha sottolineato rilevando che intanto "il nemico viene colpito, distruggiamo infrastrutture e raccogliamo informazioni per la fase successiva".

Razzi di Hamas su Tel Aviv

Razzi contro Tel Aviv, intanto, dove sono tornate a suonare le sirene di allarme. La Bbc riferisce di razzi lanciati da Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, contro la città israeliana dopo le notizie del Times of Israel secondo cui l'allerta è scattata nella regione di Tel Aviv, in aree a est della città intorno all'aeroporto di Ben Gurion e in località a nord e sud. I servizi d'emergenza, precisa la Bbc, non segnalano al momento feriti a Tel Aviv.

Raid su Gazanella notte, colpiti obiettivi Hamas

Le Forze di difesa israeliane hanno intanto reso noto di aver condotto raid contro circa 400 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, uccidendo diversi comandanti e operativi. Le Idf sostengono che i militanti, molti dei quali nascosti nelle moschee, si preparavano al lancio di razzi contro Israele. Colpito anche l'ingresso di un tunnel sulla costa e centri di comando. Tra le vittime ci sono i vice comandanti dei battaglioni di Nuseirat, Shati e Furqan.

Sono almeno 140 le vittime dei raid aerei condotti nella notte dalle Forze di difesa israeliana, riferisce un comunicato stampa del governo di Hamas rilanciato dall'emittente al-Arabiya. ''Oltre 140 persone sono state martirizzate e centinaia sono state ferite nei massacri commessi dai raid dell'occupazione israeliana'', si legge nella nota.

Macron a Tel Aviv: "Piena solidarietà a Israele"

A Tel Aviv è arrivato il presidente francese Emmanuel Macron per esprimere la sua "piena solidarietà" a Israele. Nel corso degli incontri il premier Benyamin Netanyahu e con il presidente Isaac Herzog, Macron ribadisce l'importanza di "preservare la popolazione civile" a Gaza, hanno fatto sapere fonti della presidenza.

In una nota, l'Eliseo sottolinea "i tre grandi obiettivi" della visita del presidente: "mostrare la piena solidarietà della Francia a Israele di fronte a uno dei più gravi attacchi contro la sua popolazione dalla fondazione dello Stato, continuare a mobilitarsi per evitare una pericolosa escalation nella regione e ribadire l'importanza di preservare le popolazioni civili; infine, aprire una prospettiva politica e trovare un ampio consenso internazionale, che richieda l'impegno di un gran numero di partner per la sicurezza di Israele e la ripresa decisiva di un vero processo di pace".

"La Francia è al fianco di Israele nella sua lotta contro Hamas un gruppo terroristico il cui vero obiettivo è la distruzione dello Stato di Israele. L'obiettivo, come contro tutti gli altri gruppi terroristici, come Daesh, Al Qaeda l'obiettivo deve essere sconfiggerli. Ed è questo il motivo per cui la Francia è pronta a fare in modo che la cooperazione internazionale nella lotta contro l'Isis possa combattere anche contro l'Hamas", le parole di Macron.

Netanyahu: "Speriamo in guerra rapida ed efficace ma potrebbe essere lunga"

"Auspichiamo che la guerra sia rapida ed efficace ma potrebbe essere anche una lunga guerra". Ad affermarlo è il premier israeliano Benjamin Netanyahu nel corso di una conferenza stampa dopo l'incontro con Macron. Hamas, sottolinea, "sono i nuovi nazisti, e come nella seconda guerra mondiale quando gli alleati hanno sostenuto la resistenza francese, la comunità internazionale sostiene Israele" in questo conflitto.

La Striscia di Gaza "non è una enclave che si trova a migliaia di chilometri. E' come avere l'Isis in periferia di Parigi, è l'equivalente. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo fare per distruggere Hamas, per distruggere la sua struttura politica".

Intanto, Netanyahu, "faremo tutti gli sforzi necessari per liberare gli ostaggi e proteggere civili palestinesi. Hamas utilizza i propri civili come scudo umano. I civili devono lasciare il Nord per andare verso il Sud dove avranno l'accesso agli aiuti umanitari ma Hamas impedisce ai civili di lasciare il territorio. Hamas va distrutto", ribadisce il premier israeliano.

Media: "Fallita trattativa Hamas-Israele per rilascio ostaggi con doppia nazionalità"

E' fallita la trattativa tra Hamas e Israele per il rilascio di 50 ostaggi con doppia nazionalità in cambio di carburante. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti ben informate e vicine ai colloqui. Israele teme infatti che il carburante finisca nelle mani di Hamas e lo usi per ulteriori attacchi. Inoltre le autorità israeliane chiedono il rilascio di tutti gli ostaggi, circa 220.

Nelle scorse ore il portavoce internazionale delle Forze di difesa israeliana (Idf) Jonathan Conricus aveva sostenuto in un tweet che Hamas era in possesso di un milione di litri di carburante, ma non lo consegnava agli ospedali impedendo il loro funzionamento e quindi infliggendo ulteriore sofferenza alla popolazione di Gaza.

Idf agli abitanti di Gaza: "Date notizie su rapiti in cambio di soldi e sicurezza"

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno scritto agli abitanti della Striscia di Gaza chiedendo loro di fornire informazioni sugli ostaggi nelle mani di Hamas e promettendo in cambio ''sicurezza e ricompense''. Lo ha annunciato in un tweet il portavoce militare delle Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, condividendo contatti telefonici, di Telegram e Watshapp per mettersi in contatto.

Nel messaggio condiviso in arabo si legge: ''Se vuoi un futuro migliore per te e per tuo figlio, agisci e forniscici al più presto informazioni concrete e utili sui rapiti nella tua zona. L'esercito israeliano ti assicura che farà il massimo sforzo per fornirti sicurezza e una casa, oltre a una ricompensa in denaro. Ti garantiamo la completa riservatezza''. Firmato, le Forze di difesa israeliane.

Biden parla con Netanyahu: "Bene rilascio ostaggi, flusso continuo aiuti a Gaza"

Nel frattempo Joe Biden ha avuto in nottata un nuovo contatto telefonico con Benyamin Netanyahu. Secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, il presidente ha accolto con favore il rilascio di altri due ostaggi da Gaza e ha riaffermato il suo impegno nei confronti degli sforzi in corso per assicurare il rilascio di tutti gli altri ostaggi presi da Hamas - compresi gli americani - e per garantire un passaggio sicuro ai cittadini statunitensi e agli altri civili a Gaza. Biden ha anche sottolineato la necessità di sostenere un flusso continuo di assistenza umanitaria urgentemente necessaria a Gaza.

Cina a Israele e Anp: "Diritto autodifesa ma proteggere civili"

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto contatti telefonici, i primi dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso, con i ministri degli Esteri di Israele, Eli Cohen, e dell'Autorità nazionale palestinese, Ryad al Maliki. Secondo quanto comunicato a Pechino, Wang ha sottolineato a Cohen che "tutti i Paesi hanno diritto all'autodifesa, ma che devono proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale: il compito più urgente adesso è impedire che ci sia un'ulteriore escalation che porti a un disastro umanitario ancora più grave". Escalation "in corso" per la quale il capo della diplomazia di Pechino ha sottolineato la sua preoccupazione.

Ad al Maliki, Wang ha espresso "la profonda solidarietà" cinese: "Quello di cui il popolo di Gaza ha bisogno di più al momento sono sicurezza, cibo e medici, non armi e munizioni".

Ostaggi, le condizioni di Hamas

"Per motivi umanitari abbiamo rilasciato quattro" ostaggi "senza condizioni, ma se qualcuno vuole arrivare ad altre liberazioni, dobbiamo insistere affinché la comunità internazionale eserciti maggiori pressioni su Israele per l'apertura del valico di Rafah per consentire l'arrivo a Gaza di carburante e forniture sanitarie". Si è espresso così Osama Hamdan, nel politburo di Hamas e suo rappresentante in Libano, in dichiarazioni all'agenzia Dpa che lo descrive come una figura 'vicina' alle trattative per la liberazione degli ostaggi presi da Hamas e tenuti prigionieri nella Striscia. Secondo le forze israeliane, si tratta di almeno 220 persone.

"La popolazione a Gaza ha diritto - ha detto - di poter essere curata per le ferite che Israele infligge" con i bombardamenti contro la Striscia. "Abbiamo bisogno che Israele fermi i raid contro la nostra gente così potremo essere in grado di garantire il rilascio delle persone che sono state rapite", ha affermato.

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