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Migranti, Tusk: "Non c'è consenso su quote obbligatorie"

25 giugno 2015 | 17.57
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Renzi: "Da noi solo i rifugiati"

Migranti, Tusk:

"Oggi non c'è consenso tra i Paesi membri sulle quote obbligatorie per i migranti". Lo ha ribadito il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al suo arrivo al vertice Ue, sottolineando come, tuttavia, "lo schema volontario non debba essere una scusa per non fare niente". Ammesso che "ci vorrà molto tempo per costruire un nuovo consenso sull'immigrazione", l'ex premier polacco è tornato a ripetere che "la nostra priorità dovrebbe essere quella di contenere l'immigrazione illegale".

"Oggi mi aspetto che il Consiglio europeo mandi un messaggio forte" su questo punto, ha detto Tusk, "tutti quelli che non hanno il diritto di chiedere asilo, non avranno la garanzia di restare in Europa: solo con questo messaggio, possiamo fare progressi reali sulla redistribuzione dall'Italia e dalla Grecia" dei migranti.

E ancora, parlando del principio della volontarietà, il presidente del Consiglio Ue ha detto di poter capire chi "vuole questo meccanismo, ma sarà credibile solo chi prenderà impegni precisi e significativi al massimo entro la fine di luglio, perché la solidarietà senza sacrifici è pura ipocrisia". "Adesso - ha concluso - non abbiamo bisogno di vuote dichiarazioni sulla solidarietà, solo di fatti e numeri".

Dal canto suo, il premier italiano Matteo Renzi si è detto "molto ottimista che l'Italia possa riuscire insieme a far sentire la propria voce" al Consiglio Ue dei capi di Stato e di governo. "Se sarò soddisfatto o meno lo vedremo alla fine del vertice", ha aggiunto. "Quello che credo che sia importante - ha aggiunto Renzi - è che finalmente questo tema non è più soltanto dell'Italia o del Mediterraneo, ma è un tema che riguarda davvero tutta l'Europa. Ora si tratta di vedere come sarà concluso l'accordo tra i Paesi membri e vediamo se possiamo essere soddisfatti alla fine".

Secondo il presidente del Consiglio, "fino a oggi è stato fatto un buon lavoro. Ovviamente per l'Italia e gli italiani non è soltanto in questo palazzo, il lavoro è anche nella gestione quotidiana a casa nostra". Renzi ha sottolineato che "ci sono tante possibilità in questa discussione. Qualcuno pensa che si possa fare costantemente campagna elettorale. A me interessa difendere l'Italia e gli italiani e questo deve essere l'obiettivo indipendentemente dal colore politico".

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