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Olanda, Van Aalderen: "Coalizione senza Wilders non bene per democrazia"

23 novembre 2023 | 14.11
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il corrispondente del quotidiano 'De Telegraaf': "Wilders ha vinto perché forte nei dibattiti e non ha mai governato prima. Hanno influito anche le manifestazioni pro-palestinesi, percepite come pro-Hamas"

Geert Wilders, leader del Pvv
Geert Wilders, leader del Pvv

Una coalizione senza Geert Wilders? Possibile, ma non auspicabile per la democrazia. Maarten Van Aaldaren, corrispondente in Italia del quotidiano olandese 'De Telegraaf', guarda al dopo-elezioni nei Paesi Bassi ragionando su possibili future alleanze. "Molto dipenderà da quello che vogliono fare il terzo e il quarto partito in ordine di risultati ottenuti, rispettivamente i liberali guidati da Yeşilgöz-Zegerius e Nuovo Contratto sociale di Pieter Omtzigt: se Wilders vorrà governare dovrà cercare di convincere loro, dovrà capire cosa vogliono fare", perché per raggiungere la maggioranza dei 76 seggi ha bisogno del loro appoggio, spiega, parlando con l'Adnkronos.

"E' anche possibile che si crei una coalizione senza Wilders - prosegue - ma questo significherebbe che alle prossime elezioni vincerebbe in modo ancora più evidente, diventerebbe ancora più forte. Se facessero una specie di cordone sanitario, non sarebbe un bene per la democrazia. Molti altri esponenti politici pensano che non sia auspicabile non tenere conto dell'esito del voto. Però è tutto da vedere".

Dalle urne è emerso un risultato "difficile da prevedere", sottolinea poi il corrispondente: "Secondo i sondaggi c'erano infatti tre partiti che avevano la possibilità di arrivare primi: il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVd) di Dilan Yeşilgöz-Zegerius, i rossoverdi (GroenLinks) nati dalla fusione di due movimenti di sinistra e guidati dall'ex vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, e il Partito di Wilders. "Tutti e tre avevano la possibilità di vincere ed era molto difficile fare una previsione".

"Negli ultimi due mesi - racconta Van Aalderen - ho seguito molto i dibattiti fra olandesi su X e ho realizzato che molti per la prima volta volevano votare per Wilders. Ho pensato che se X dovesse essere uno specchio fedele dell'elettorato olandese allora il Pvv di Wilders avrebbe stravinto. Evidentemente è stato così: quello che ho percepito su Twitter delle discussioni tra olandesi è corrisposto al risultato delle elezioni".

Decodificando il successo che le urne hanno regalato al Partito delle libertà, risultato primo, con 37 seggi conquistati sui 150 della Tweede Kamer, Van Aalderen spiega quindi che Wilders "ha vinto le elezioni olandesi per vari motivi: è risultato forte nei dibattiti, non aveva mai governato prima - se non per una breve esperienza di appoggio esterno ad un esecutivo - ed ha ricevuto il sostegno della maggioranza silenziosa degli olandesi, infastiditi dalle manifestazioni pro-palestinesi successive al massacro del 7 ottobre in Israele da parte di Hamas".

"A volte - spiega - la popolazione aveva la percezione che fossero manifestazioni pro-Hamas". "Molti olandesi non si sentono più a casa nel proprio paese, e questo è stato un motivo importante per cui Wilders ha vinto. Le tante dimostrazioni hanno avuto l'effetto contrario di quello per cui sono state organizzate: hanno infastidito la maggioranza silenziosa degli olandesi che si sente più vicina a Israele".

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