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Ucraina, ambasciatore presso S.Sede: "Resistito anche grazie a sostegno Papa"

23 agosto 2022 | 14.07
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"Lieti di pregare con lui a Kiev. Quello del Santo Padre sarà un grande messaggio e fonte di ispirazione per essere ancora più forti e determinati nella difesa del nostro territorio e del nostro Stato"

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"Il Papa prega tutti i giorni per l’Ucraina e per la pace nel nostro Paese. Tutti hanno capito ormai quanto sia importante il ritorno alla nostra integrità territoriale. Non abbiamo ancora una data precisa, ma il nostro Paese sarà molto contento della visita del Santo Padre. Sarà un gesto unico, nel segno del sostegno, anche spirituale". Lo dice all'Adnkronos l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andriy Yurash, aggiungendo che all’inizio dell’aggressione, il 24 febbraio, "si supponeva che la Russia avrebbe conquistato l’Ucraina in qualche giorno, mentre ciò non è avvenuto, anche grazie al sostegno spirituale del Papa che ha rafforzato gli ucraini nella loro resistenza".

"Abbiamo apprezzato davvero molto le preghiere del Santo Padre, ogni domenica e in ogni altra occasione, e saremo lieti di pregare assieme a lui a Kiev. Sarà un grande messaggio e fonte di ispirazione per essere ancora più forti e determinati nella difesa del nostro territorio e del nostro Stato - sostiene - Siamo pazienti e aspettiamo che il Papa annunci la data della sua visita nella capitale ucraina".

"La guerra della Russia contro l’Ucraina è iniziata 8 anni fa con l’occupazione della Crimea - ricorda Yurash - Domani saranno sei mesi dall’inizio dell’ultima fase di una guerra e di un periodo terribile non voluti dall’Ucraina. Ma la guerra in realtà è incominciata nel 2014, quando la Russia occupò la Crimea e cercò di prendere alcuni territori nell’est del nostro Paese. E’ dunque una guerra che sta durando da ben 8 anni e fin dal suo inizio abbiamo chiesto negoziati che Mosca ci ha sempre negato. Desideriamo certamente la fine della guerra, ma il prerequisito perché ciò avvenga è la restituzione della Crimea, del Donbass e dei nostri territori, finalmente liberi dall’aggressore russo”.

“La guerra può finire abbastanza presto - conclude l'ambasciatore - ma a una e importante condizione: se tutte le nazioni si focalizzano sull’identità e sull’indipendenza, così come sui valori democratici dell’Ucraina, grazie a questo sostegno la guerra potrà finire presto. Un sostegno che deve tradursi anche nell’aiuto umanitario e nel supporto politico e militare, per difendere i nostri confini che rappresentano anche un importante significato simbolico per la democrazia. Penso che oggi, il Giorno della Bandiera ucraina, e quello che celebreremo domani, dell’Indipendenza ucraina, siano date simbolicamente molto importanti, nelle quali ciascuno di noi deve pensare al proprio contributo per la vittoria”.

(di Cristiano Camera)

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