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Ucraina, attivisti filorussi proclamano la Repubblica di Donetsk. Kiev accusa Mosca

Ucraina, attivisti filorussi proclamano la Repubblica di Donetsk. Kiev accusa Mosca
07 aprile 2014 | 17.35
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Tensione nell'est dell'Ucraina. Gli attivisti filorussi hanno proclamato 'la Repubblica del popolo di Donetsk', città nell'est dell'Ucraina dove sono state occupate le sedi della sicurezza.

I manifestanti hanno poi chiesto al presidente russo Vladimir Putin di inviare peacekeeper nella regione. Il consiglio popolare, che ha occupato il governo della regione di Donetsk, ha annunciato di fronte a una folla di alcune migliaia di persone la convocazione di un referendum per l'indipendenza che dovrà tenersi ''non oltre l'undici maggio'', una data, si è aggiunto senza precisare altro, concordata con gli attivisti filo russi a Kharkiv e Luhansk.

Gli attivisti filorussi hanno occupato anche il quartier generale della sicurezza a Luhansk, sempre nell'Ucraina orientale. Lo riferisce la Bbc, citando funzionari ucraini. Un'escalation iniziata domenica, quando i manifestanti filorussi avevano occupato le sedi del governo locale a Donetsk, Luhansk e Kharkiv.

KIEV ACCUSA MOSCA - Il premier ad interim ucraino, Arseniy Yatsenyuk, attacca Mosca. Secondo il premier "tutti comprendono che questa è la realizzazione di un piano" contro Kiev "per destabilizzare la situazione, in modo che truppe straniere varchino il confine e occupino il territorio". Si tratta, ha aggiunto il premier parlando in Parlamento, di "uno scenario scritto dalla Federazione russa per fare a pezzi e distruggere l'Ucraina".

CONVOCATA RIUNIONE SICUREZZA - In seguito all'escalation di proteste, il presidente ucraino ad interim, Olexander Turchynov, ha cancellato il suo viaggio in Lituania e convocato a Kiev una riunione di emergenza dei vertici della sicurezza. Turchynov si è rivolto alla nazione in un discorso trasmesso dalla televisione di Stato per denunciare ''l'inizio, ieri (domenica, ndr), della seconda fase dell'operazione speciale della Russia contro l'Ucraina''. ''L'obiettivo è quello di destabilizzare l'Ucraina, di rimuovere le autorità, impedire le elezioni e spaccare il Paese'', ha aggiunto indicando nei ''gruppi separatisti coordinati dai servizi di intelligence russi'' le formazioni che si sono armate e hanno preso il controllo dei palazzi del governo a Kharkiv, degli edifici del governo e dei servizi di sicurezza a Donetsk, e della sede dei servizi di Luhansk''. ''Tutto questo accade mentre le forze russe sono ammassate vicino ai nostri confini. I nemici dell'Ucraina stanno cercando di ripetere lo scenario della Crimea, ma non lo consentiremo'', ha sottolineato il presidente facente funzione, rendendo nota l'istituzione ''di un quartier generale anti crisi e l'avvio di una operazione anti terrorismo'' e sottolineando che ''il separatismo e l'uso delle armi contro il proprio paese non è politica, ma un reato grave''.

LA NATO - La Nato, intanto, ha deciso di limitare l'accesso al proprio quartier generale ai funzionari russi. Lo annuncia l'Alleanza atlantica, come conseguenza della sospensione di ogni forma di cooperazione pratica decisa la scorsa settimana a seguito dell'intervento della Russia in Ucraina. "L'ampio accesso al quartier generale della Nato sarà negato a tutti i rappresentanti della missione russa, esclusi l'ambasciatore russo, il suo vice capo missione e due membri staff di supporto", si spiega dalla Nato. A qualsiasi altro membro della delegazione della Russia "si applicheranno le regole standard per i visitatori", si aggiunge dall'Alleanza atlantica.

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