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Ucraina, gen. Battisti: "Contro russi servono artiglieria calibro 155 e lanciarazzi"

21 giugno 2022 | 16.58
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(Gen. Giorgio Battisti - Foto repertorio Fotogramma)
(Gen. Giorgio Battisti - Foto repertorio Fotogramma)

Per contenere l'offensiva russa nel Donbass all'Ucraina servirebbero principalmente "artiglieria calibro 155 e lanciarazzi a lungo raggio". E' l'analisi del generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico Italiano, dopo la richiesta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ai Paesi occidentali di inviare nuovi aiuti militari a Kiev.

Il generale Battisti delinea così lo stato attuale del conflitto: "Proseguono l'offensiva nell'area del Donbass attorno alla nuova città simbolo della resistenza ucraina, Severodonetsk, i bombardamenti a Kharkiv e i combattimenti al Sud di fronte a Cherson dove è in atto un'offensiva locale da parte delle forze ucraine per riconquistare questa cittadina strategica che permetterebbe alle forze ucraine di controllare l'afflusso di acqua potabile alla Crimea".

"Entrambi gli schieramenti, a detta degli osservatori internazionali - sottolinea - lamentano un certo logoramento sia rispetto alle vite umane sia rispetto ai materiali. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky continua a chiedere sempre più armi e equipaggiamenti: sono 500 carri armati, 300 lanciarazzi di ultima generazione, 2mila blindati, mille cannoni da 155 millimetri e mille droni. E' chiaro che sono richieste molto forti perché per soddisfare certi numeri i Paesi della Nato dovrebbero dare fondo ai propri magazzini soprattutto se servono in tempi ristretti".

"Quello che può servire subito per contenere la spinta russa nella sacca del Donbass, che senza innesti di forze fresche potrebbe portare alla caduta di Severodonetsk, sono artiglieria calibro 155 e lanciarazzi fino a 80 km in quanto Stati Uniti e Gran Bretagna non intendono fornire razzi con una gittata fino a 300 km: anche se gli ucraini hanno affermato che non colpirebbero il territorio russo, c'è il timore che, nell'animosità del conflitto, ciò possa accadere". A ciò si aggiungono "gli aiuti militari che già i Paesi occidentali stanno inviando, come le armi controcarro e contraeree spalleggiabili", osserva il generale Battisti. "Detto questo, le armi occidentali hanno bisogno di un minimo addestramento da parte dei militari ucraini, che in precedenza usavano solo armi di provenienza ex sovietica o russa con calibri e modalità operative differenti da quelle europee ed occidentali - conclude il componente del Comitato Atlantico Italiano - Già da alcune settimane sono in atto addestramenti di artiglieri ucraini, ma non è semplice: ci vuole un minimo di tempo che è l'elemento predominante in questo conflitto".

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