Il responsabile del Programma migrazioni: "Risolvibile con sanzioni a compagnie aeree che trasportano i migranti dal Medio Oriente"
Il problema al confine tra Bielorussia e Polonia è "ingigantito" per motivi politici in quanto in realtà sono centinaia, secondo le stime più alte al massimo 2.500, i migranti che premono per entrare nell'Ue. "Numeri facilmente gestibili", come evidenzia in un'intervista all'Adnkronos Matteo Villa, responsabile del Programma migrazioni dell'Ispi, secondo cui "le autorità polacche a ottobre hanno detto che ci sono stati tra i 15mila e i 30mila tentativi di attraversare frontiera, ma hanno contato le stesse persone che più volte hanno provato a superare il confine". Secondo l'esperto, il caso sta permettendo alla Polonia, il Paese che più nei mesi scorsi si è scontrato con Bruxelles, di "giocarsi una carta" con l'Europa, comportandosi come la Turchia di Erdogan qualche anno fa, ovvero puntando sul fatto che sta difendendo i confini da un'ondata di migranti e chiedendo soldi per questo.
Varsavia, sostiene Villa, intende ergersi a 'paladina' dell'Europa perché ha un obiettivo: "ottenere lo sblocco dei fondi del suo Pnrr e, allo stesso tempo, spingere Bruxelles - su impulso tedesco - a chiudere un occhio sulla questione dello stato di diritto e distogliere l'attenzione dalle proteste interne per la legge sull'aborto". Quello alle frontiere polacche, sottolinea, è un problema soprattutto tedesco "perché gli iracheni arrivati in Bielorussia vogliono andare tutti in Germania e non hanno intenzione di rimanere in Polonia" e Berlino, alla prese con un passaggio di poteri, non vuole mostrarsi "molle". Villa ritiene che la soluzione alla radice del problema sul confine tra Polonia e Bielorussia sia a portata di mano ovvero basterebbe sanzionare le compagnie aeree che portano i migranti dal Medio Oriente in Bielorussia. "Sulla gestione dell'immigrazione ai confini le competenze europee sono poche e l'Ue non vuole finanziare la costruzione di confini fisici, ossia i muri - spiega - La commissione sta cercando di sanzionare queste compagnie aeree ma va a rilento e non per colpa sua. Per le sanzioni serve unanimità e c'è un governo, quello irlandese, che si era messo di mezzo. Ora Dublino si è convinto e le sanzioni dovrebbero arrivare tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima".
Villa non crede invece sia fattibile una redistribuzione dei migranti tra i Paesi europei perché "ci vuole il consenso di tutti i membri o la volontarietà" e questo genere di accordi, come dimostra anche il caso italiano, "non hanno mai funzionato" e dubito che l' "Ue ci stia pensando". L'esperto dell'Ispi commenta quindi le proposte di alcuni Paesi europei, tra cui la Polonia, di costruire muri per difendere le proprie frontiere. "Nel campo del diritto un Paese ha tutto il diritto di proteggere e gestire come vuole i propri confini ma allo stesso tempo un migrante ha diritto di chiedere asilo - conclude - I muri sono un simbolo e servono solo a respingere, non a gestire. Il muro può anche esistere, il punto è che se non si regolamenta il diritto d'asilo diventa un grandissimo problema".