Roma, 22 mag. (Labitalia) - Il datore di lavoro "può disporre la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno contro la volontà del lavoratore". Lo afferma una sentenza della Corte di Giustizia europea, a seguito del ricorso presentato da una dipendente del Tribunale di Trento che aveva contestato la decisione del ministro della Giustizia di revocarle unilateralmente il part-time di cui godeva, imponendole un tempo pieno.
La donna aveva chiesto l'annullamento delle decisioni che la riguardavano invocando la direttiva 97/81 e affermando che il suo tempo parziale non poteva essere trasformato in un tempo pieno contro la sua volontà. Ma l'Avvocato generale della Corte ha espresso un parere negativo spiegando che l'accordo non concede ai lavoratori un incontestabile diritto di rifiutare la trasformazione del rapporto di lavoro.