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Lavoro: Randstad, per 85% aziende gioco migliora gestione risorse umane

02 ottobre 2017 | 13.14
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Lavoro: Randstad, per 85% aziende gioco migliora gestione risorse umane

Le imprese italiane scoprono che si può fare selezione del personale e formazione interna giocando. La Hr Gamification, l’uso di sistemi digitali ricavati dal mondo dei giochi e del game design nelle attività delle direzioni Hr, è un fenomeno molto recente e ancora poco conosciuto dai recruiter italiani, che però mostrano di apprezzarlo e di considerarlo un utile strumento di lavoro. L’85% delle direzioni Hr, infatti, ritiene che la Hr Gamification migliori la gestione delle risorse umane, mentre soltanto il 15% crede che non sia di nessuna utilità.

Fra le realtà che vedono positivamente l’avvento della gamification, il 44% afferma che stimola la creatività e il coinvolgimento di dipendenti e candidati e accresce la motivazione, mentre il 43% la considera utile perché introduce un nuovo modo di vivere il lavoro e linguaggi e modalità di relazione più vicine ai nativi digitali.

Sono alcuni dei risultati dell'Hr Trends and Salary Report 2017, realizzato da Randstad Professionals, la divisione specializzata del gruppo Randstad, secondo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, che si occupa della ricerca e selezione di middle, senior e top management, in collaborazione con Asag, Alta Scuola di psicologia 'Agostino Gemelli' dell’Università Cattolica di Milano, sulla base di interviste eseguite tra febbraio e marzo 2017 a 355 dirigenti senior di aziende italiane di diversi settori. La ricerca ha analizzato le tendenze e gli sviluppi del settore delle risorse umane e dei processi di selezione in Italia.

“La trasformazione digitale - commenta Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad Italia - sta investendo tutti gli ambiti della gestione aziendale, e le risorse umane non fanno eccezione. Introdurre elementi di digitalizzazione tratti dal game design consente di stimolare l’interesse dei candidati e dei dipendenti, migliorare il loro coinvolgimento e aumentare e la loro motivazione alla pratica".

"Attualmente, soltanto poco più di un’azienda su quattro - spiega - conosce in modo abbastanza approfondito la Hr Gamification, ma la maggior parte delle realtà coinvolte nella nostra ricerca ha risposto con grande interesse e ha subito colto le potenzialità di questo strumento. Dotarsi di un linguaggio e di modalità di relazione più vicine ai millennial e di strumenti digitali, che siano in grado di coinvolgere, motivare, stimolare, e perché no, anche divertire, candidati e dipendenti, in futuro sarà sempre più importante per attrarre e trattenere i talenti e per restare competitivi sul mercato”.

“L’Hr Gamification - dichiara Caterina Gozzoli, direttrice Asag, Alta Scuola di psicologia 'Agostino Gemelli' dell’Università Cattolica di Milano -rimanda a una dimensione ludica, recupera l’utilizzo intelligente e divertente del ‘gioco’ per avvicinare le organizzazioni alle persone. Le modalità di approccio da parte degli Hr sono di due tipi sostanzialmente: in alcuni casi questo strumento viene visto con diffidenza in quanto rappresenta un metodo anticonvenzionale, ritenuto rischioso e, in quanto fuori dagli schemi, si tende a non adottarlo. Le organizzazioni che lo hanno sperimentato, in modo intelligente e costruttivo, invece, ne confermano l’elevato valore e l’impatto positivo sui dipendenti".

"I principali tratti che gli Hr riconoscono alla gamification sono sostanzialmente riferibili alla possibilità di incentivare e motivare le risorse interne, ma l’accento viene posto anche sull’opportunità di disporre di soluzioni più attuali e innovative: uno strumento che stimola la creatività e introduce modalità di relazione e linguaggi vicini ai nativi digitali. Un uso di senso della gamification è possibile solo se accompagnato da azioni e culture organizzative che la mettano a tema e la valorizzino”, aggiunge.

Analizzando nel dettaglio i risultati, emerge che poco più di un’impresa italiana su quattro (il 26%) conosce la Hr Gamification, ma solo il 6% è informata in modo approfondito e ha già sperimentato questo strumento, il 5% è informata in modo approfondito sugli aspetti teorici e pratici, mentre il 15% è informata solo sugli aspetti teorici. Il 46%, invece, ne ha letto o sentito parlare ma non la conosce dettagliatamente, mentre il 27% non ne ha mai sentito parlare.

Sotto il profilo operativo, invece, la maggioranza delle aziende italiane considera la Hr Gamification un utile strumento di lavoro, in grado di affiancare con successo le pratiche convenzionali (65%) o addirittura di sostituirle completamente (20%). Fra queste ultime, il 22% ritiene che la gamification possa rimpiazzare del tutto gli strumenti tradizionali nell’apprendimento di nuove competenze, il 24% nel consolidamento di competenze di cui i lavoratori sono già in possesso, il 27% nella sensibilizzazione dei lavoratori agli obiettivi aziendali e il 37% come laboratorio di creatività e sviluppo di nuove idee. Il 15% delle imprese, invece, crede che le tecniche tradizionali delle direzioni Hr siano più efficaci della gamification, specialmente nel reclutamento di nuove risorse (19%), nelle fasi di valutazione e selezione dei candidati (20%) e nella riduzione del turnover (27%).

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