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Ict: laureato e abita in grandi città, l'identikit dell'acquirente on line

10 novembre 2014 | 15.14
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Il 12,4% degli acquirenti abituali ha più di 54 anni, a fronte del 38% dell'intera popolazione.

Ict: laureato e abita in grandi città, l'identikit dell'acquirente on line

Ha tra i 25 e i 44 anni, abita nei grandi centri urbani ed è laureato. E' questo il profilo dell'italiano che compra on line, che emerge dall'indagine Net Retail di Netcomm e Human Highway. Gli acquirenti sporadici sono più numerosi nella fascia giovane 18-24 e in quella over 54.

Il 12,4% degli acquirenti abituali ha più di 54 anni, a fronte del 38% dell'intera popolazione Nessuna particolare differenza per sesso tra abituali e sporadici: come già avviene nell'intera utenza Internet, si nota per entrambi una leggera prevalenza maschile (55%).

L'utenza Internet italiana è leggermente più popolata da uomini e questo si riflette nella composizione degli acquirenti abituali: nel 56% uomini rispetto alla media italiana del 48%. Tra gli acquirenti on line abituali la concentrazione di laureati è quasi tre volte superiore alla media della popolazione.

Gli acquirenti on line abituali si concentrano nei grandi centri urbani: al crescere della dimensione del centro di residenza, cresce la concentrazione di acquirenti online nella popolazione. Nei piccoli centri (meno di 10mila abitanti), si trova 1 acquirente on line ogni 5,8 individui, nei grandi centri 1 ogni 2,1. Il valore degli acquisti per categoria disegna una distribuzione concentrata in poche categorie: in testa i prodotti di viaggi e turismo, seguiti dall'elettronica, nelle diverse forme, i servizi assicurativi, l'abbigliamento e gli accessori.

E' evidente l'effetto stagionale sulla distribuzione della spesa: a settembre si conferma il trend già evidenziato prima dell'estate, caratterizzato dal forte aumento dell'incidenza dei servizi turistici. Le prime due categorie sono legate ai viaggi e al turismo e generano a settembre il 41% del valore degli acquisti on line, in crescita rispetto al 33,8% di giugno e al 25,2% di marzo.

Le prime cinque categorie sviluppano oltre metà dell'intero valore del mercato (il 58,7%, in crescita rispetto al 57,6% di giugno e al 49,8% di marzo). Le categorie più ricche sono caratterizzate da un'ampia platea di acquirenti e uno scontrino più elevato della media. Il 53,5% del valore degli acquisti online è generato da servizi e beni digitali, era il 47,2% a giugno e il 44,6% a marzo. Tra le categorie di prodotti cresciute di più negli ultimi anni si segnalano l'abbigliamento e le calzature, gli elettrodomestici, i prodotti alimentari e i servizi online a pagamento (App e acquisti in-App inclusi).

"Quasi il 21,3% degli acquisti tradizionali del paniere considerato -spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm- è influenzato in modo decisivo dalle informazioni raccolte on line. Alcuni touch point funzionano meglio di altri, in particolare il mondo del social, i retailer presenti on line e le informazioni fornite dal produttore del bene-fornitore del servizio".

"L'efficacia degli stessi touch point varia -ricorda- in funzione della categoria di prodotto. Alcuni grandi settori del retail tradizionale sono profondamente influenzati dalle informazioni presenti in rete: primo tra tutti l'acquisto di automobili, un atto che avviene quasi esclusivamente nel canale tradizionale, ma per il quale si stima che il 23% dei percorsi di acquisto attraversino (almeno) un momento decisivo sul web".

"Lo stesso si può dire per l'acquisto tradizionale di elettronica (computer, tablet e smartphone): nel 29% dei casi questi acquisti sono profondamente influenzati dalle informazioni raccolte e analizzate in rete", conclude.

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