Un'indagine sull'impatto in termini di genere della normativa previdenziale e sulle disparità tra uomini e donne nei trattamenti pensionistici
"Consulente del lavoro, una professione (sempre più) rosa: stando ai dati dell'Ente previdenziale di categoria (Enpacl), infatti, le donne incidono per il 46% sul totale degli iscritti, tuttavia i volumi d' affari che generano sono circa la metà di quelli sviluppati dai colleghi, sebbene, negli ultimi 5 anni, siano aumentati del 52% nelle under 45". E' un passaggio, si legge su 'Italia Oggi', dell'audizione tenuta ieri, in commissione lavoro alla Camera, dalla presidente dell'ordine della categoria, Marina Calderone, nell'ambito di un'indagine sull'impatto in termini di genere della normativa previdenziale e sulle disparità tra uomini e donne nei trattamenti pensionistici, ricordando come il divario fra i sessi nell'assegno percepito una volta terminata l'attività si attesti sul 40%.
"Il gap -ha chiarito- non può essere colmato con le ipotesi di flessibilità in uscita, in quanto tali misure risultano efficaci in relazione a categorie eterogenee di lavoratori e al necessario ricambio generazionale. La garanzia di ottenere una pensione sociale distoglie alcuni occupati dalla 'partecipazione attiva' nel mercato del lavoro, o li spinge ad omettere la regolarizzazione dei rapporti (con conseguente mancato versamento dei contributi previdenziali), perché certi di poter contare sulla prestazione pubblica. Degna d' analisi (e di interventi strutturali), a tal proposito è la situazione previdenziale e assicurativa di colf o casalinghe".