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Il genio beffardo di Franco Moschino rivive con Appiolaza

22 febbraio 2024 | 20.20
LETTURA: 4 minuti

Per il suo primo show lo stilista argentino rilegge l'archivio del fondatore del marchio, determinato a dare nuova linfa allo spirito giocoso del brand del gruppo Aeffe

Tre uscite della collezione Moschino fall winter 2024/25 disegnata da Adrian Appiolaza
Tre uscite della collezione Moschino fall winter 2024/25 disegnata da Adrian Appiolaza

"Mi sono detto 'c’è così tanto da vedere, da fare', e mi sono buttato a capofitto in questa avventura". Non trattiene l'emozione Adrian Appiolaza, nel raccontare il suo debutto al timone creativo di Moschino. Un incarico assunto solo nel gennaio scorso, dopo la scomparsa improvvisa di Davide Renne, che era stato chiamato dal gruppo Aeffe a traghettare il marchio nel post Jeremy Scott. Il designer argentino, classe 1972, raccoglie oggi l’eredità di Franco Moschino, determinato a ridare nuova linfa allo spirito provocatorio e gioioso con cui lo stesso Franco inventò una straordinaria e visionaria estetica negli anni '80.

"Sono arrivato a gennaio e ho iniziato questa nuova sfida - racconta lo stilista prima dello show, allestito in un luogo caro alla griffe italiana, il Museo della Permanente, che nel 1993 ospitò la mostra retrospettiva dedicata ai 10 anni di attività di Moschino e tappezzato di tante nuvolette bianche -. Ho una grande passione per l'archivio e il vintage e così ho deciso di andare a scavare nell'archivio di Franco. La mia idea è stata portare il suo universo nel mondo di oggi. Mi è sempre piaciuto il suo approccio ironico e teatrale, nel quale giocava per mandare messaggi reali, veri. La mia idea è trovare un punto di equilibrio tra la sua teatralità e la realtà".

A colpire di Appiolaza, oltre alla lunga carriera nelle fila delle maison più blasonate del fashion system, è proprio la sua passione per il collezionismo che l’ha portato alla fondazione di 20Age Archive, un archivio avanguardista di abiti realizzati da stilisti che hanno fatto la storia del fashion, tra cui anche quelli di Franco Moschino. "Ho lavorato tantissimo con i suoi vestiti e ho iniziato a pensare a come creare questa mia prima collezione tenendo un approccio di gioco e di ironia -. Ho giocato con l'archivio puro di Franco, mettendo insieme diverse silhouette e creando personaggi con delle ossessioni: ci sono i pois, le cravatte, il pigiama. Non volevo focalizzarmi sul ready to wear ma realizzare un messaggio da indirizzare alla gente".

In passerella domina la sartorialità, con un twist surrealista: c'è il trench con un lungo filo di perle e borsette baguette o forma di rosetta, il total look fatto di foulard, il top a mosaico di cravatte e il completo maschile. Il tocco vagamente infantile del berretto dell'infanzia rivive a mo' di sberleffo, mentre i maxi pois vanno in parallelo con il punto interrogativo, simbolo quintessenza del marchio che torna a decorare abiti tunica e completi taylored. E ancora, la lingerie trompe l'oeil è disegnata sulla gonna pencil, la camicia si porta arrotolata in testa come un turbante. Sovversione e ironia si coniugano in un esercizio di stile davvero ben riuscito, nel quale non mancano tutti gli equivoci estetici caratteristici di Franco.

Dopo il felice debutto, la sfida che accompagnerà Appiolaza nelle prossime stagioni sarà quella di creare un equilibrio tra teatralità e realtà. "Franco aveva un suo modo di parlare al mondo, di dire quello accadeva e che la gente non voleva ascoltare o pensarci - ricorda il creativo -. In questo senso voglio trasmettere un messaggio. Il suo essere provocatorio è un punto che vorrei toccare in futuro ma piano piano. Oggi dobbiamo fare attenzione al modo di veicolare messaggi al di fuori del nostro mondo per non offendere nessuno".

Il suo, del resto, è un approccio playful ma ancorato al reale. "Giocare nella moda è da sempre un must per me, da quando ho capito che mi piacciono gli abiti e realizzarli è sempre stato correlato a un senso di divertimento e gioco. Quello che ha sempre fatto anche Franco. Questo aspetto è quello al quale mi sento più legato. Vorrei implementate l'idea di dire qualcosa con gli abiti, di mandare un messaggio". Oggi quello che intende indirizzare al mondo è universale e ha a che fare con pace e amore. "Sono valori molto importanti oggi - osserva lo stilista -. E sono qualcosa di cui dovremmo poter parlare liberamente". Per Appiolaza questa collezione zero sembra essere solo il primo passo di una lunga carriera di successo: "Realizzarla in così poco tempo è stata una sfida - ammette -. Quando ho iniziato a lavorarci dall'azienda e dal team ho avuto pieno sostegno. So che è solo l’inizio. Mister Ferretti e tutta l’azienda sono super reattivi, so che da qui in avanti costruiremo un nuovo universo Moschino evocando sempre Franco". (di Federica Mochi)

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