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Borghi lascia il Pd, passa a Italia Viva e resta al Copasir

Il senatore in conferenza stampa: "Dal 26 febbraio mutazione genetica nei dem". Renzi: "Scelta che rappresenta un inno alla politica". Dem: "Lasci Copasir"

(Foto Fotogramma)
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26 aprile 2023 | 09.47
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"Le prime scelte di Schlein rappresentano una mutazione genetica: da partito riformista a un partito massimalista di sinistra". Così il senatore Enrico Borghi, a 'Repubblica', annunciando il suo addio al Pd e il suo passaggio a Iv.

"Ho fatto diverse interviste dopo l’elezione di Schlein e ho posto i temi della sicurezza e della difesa, dei cattolici e dei democratici, di una necessità di una sintesi tra culture. Su questi argomenti non ho ricevuto alcuna risposta e come sappiamo in politica i silenzi contano più delle parole pronunciate. Invece ho sentito parole chiare su un altro versante, e cioè sull’utero in affitto", spiega Borghi.

"Se c’è la capacità di costruire politica mettendo le persone dietro l’idea, io penso che Renzi possa insieme ad altre figure contribuire alla nascita di un nuovo soggetto", dice tra le altre cose il senatore. Lei è stato indicato dal Pd componente del Copasir, si dimetterà? "Se fossi stato presidente del Copasir mi sarei dimesso, ma permanendo nella mia condizione di parlamentare di opposizione rispetto la prassi parlamentare e anche il ruolo per il quale sono stato indicato", risponde Borghi.

La conferenza stampa: "Mutazione genetica nel Pd, resto al Copasir" - “È avvenuta una mutazione genetica nel Pd dal 26 febbraio. E io non potevo non prenderne atto”, le parole del sentore in conferenza stampa al Senato. “Il Pd sta aiutando la Meloni a spostarsi al centro, c’è una merkelizzazione della Meloni”, sottolinea. “Non capita tutti i giorni di vedere uno che esce da un partito de 20 per cento per entrare in uno che i sondaggi danno al 2… non mi spaventa”, spiega, continuando: “Io non so se ci sarà un prossimo, so quello che ho fatto io e mi assumo la responsabilità di una decisione personale senza essermi confrontato con nessuno, neanche con i più cari amici nel Pd” ma certo “tanti militanti mi hanno manifestato la loro preoccupazione per questa trasformazione politica del Pd. Schlein ha vinto le primarie ed è giusto vada fino in fondo. Ma c’è un disagio che esiste”.

A chi gli chiede se si dimetterà dal Copasir in cui è stato eletto come membro Pd, Borgi replica: “Ripeto quanto detto a Repubblica. Ci sono delle prassi parlamentari e sono precise e puntuali”.

Renzi

"In tutta Italia si stanno iscrivendo a Italia Viva cittadini, consiglieri comunali, dirigenti di altri partiti, amministratori. Oggi ci ha raggiunto il senatore Enrico Borghi che ha annunciato la sua adesione a IV dalle colonne di Repubblica. La sua intervista è molto bella e merita di essere letta nella sua interezza. È infatti una intervista che parla di politica, che spiega il senso di una scelta partendo dalla politica, che rappresenta un inno alla politica", scrive Matteo Renzi nella sua ultima enews.

“Lo spazio del Terzo Polo in certi momenti sembra esaurirsi e poi invece si allarga, a fisarmonica. Questo spazio c’è e non possiamo non prenderne atto”, ha poi detto conferenza stampa al Senato con Raffaella Paita e Borghi . “Quando le strade si rincrociano è sempre bello - aggiunge Renzi-. Ci vuole tanto coraggio a lasciare la casa in cui si sta. Con questo gesto di Borghi il Terzo Polo è più forte e questo fa bene all’Italia”.

"Chi sarà il prossimo? Non lo so. Se ci sarà un prossimo? Sì. Io non sto lavorando per questo. Ma è evidente che ci saranno altri arrivi", risponde quindi Renzi a chi gli chiede se ci saranno altre uscite dal Pd. “Se Schlein è fedele sui temi su cui ha vinto il congresso, va verso il massimalismo. Se non lo fa, tradisce se stessa”. Questo “tema politico c’è, esiste ed è un macigno”.

Per Renzi, "il mondo del cattolicesimo democratico non può sentirsi a casa con chi parla di GPA e dice pure che è una posizione personale senza assumersi la responsabilità di una posizione politica".

"Questa comunità politica - sottolinea Renzi - sta in piedi perché c’è un ideale: no ai sovranisti e no ai populisti. Borghi non è l’ultimo a crederci, altri prenderanno il coraggio a due mani. Tutti quelli che pensano che Italia Viva non è più viva, ecco noi siamo vivi più di prima”. E Borghi, dice, "non sarà l’ultimo" ad arrivare.

"Noi - continua - non rompiamo i gruppi. Io rimarco e rivendico il primato della politica. Non sono alla ricerca di un ruolo per me, io sono convinto che il progetto del Terzo Polo serva al Paese". E sul gruppo aggiunge: “Borghi non è il sesto senatore, per noi è il decimo senatore del gruppo del Terzo Polo”.

Dem

Sembra che un qualche malessere lo avesse confidato ad alcuni colleghi nei giorni scorsi. Ma nessuno nel Pd immaginava che il senatore Borghi avrebbe lasciato il partito per approdare tra le fila di Matteo Renzi. Una mossa che ha lasciato spiazzati i senatori dem. Anche lo stesso Francesco Boccia, capogruppo a palazzo Madama, avrebbe appreso la decisione dell'intervista oggi su un quotidiano.

Insomma, a quanto viene riferito, non ci sarebbe stata alcuna comunicazione preventiva sulle sue intenzioni da parte di Borghi. Ora per i dem il punto che si pone è quello dell'incarico ricoperto dell'ex collega: Borghi è infatti membro del Copasir, eletto dal Pd, che ora si trova con un rappresentante in meno nell'organismo, a parte il presidente Lorenzo Guerini. Iv invece raddoppia: Italia Viva conta già un membro nella commissione, Ettore Rosato.

"Borghi lasci il Copasir", è il mantra tra i parlamentari Pd. E la richiesta potrebbe essere avanzata in via ufficiale nelle prossime ore. "Porremo la questione", si spiega all'Adnkronos. Tuttavia si tratterebbe solo di una richiesta in quanto non corre alcun obbligo per un senatore che cambi gruppo, di lasciare un incarico a cui è stato eletto.

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