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"Beneficenza? Registro donatori a Palazzo Chigi", la proposta dopo il ddl Ferragni

29 gennaio 2024 | 17.38
LETTURA: 2 minuti

Ora anche il Parlamento vuole intervenire sugli influencer per rendere più trasparente il sistema delle donazioni

Chiara Ferragni
Chiara Ferragni

Non basta il cosiddetto 'ddl Ferragni' con cui il governo ha deciso di introdurre regole più stringenti per i testimonial pubblicitari dopo il caso del pandoro Balocco. Ora anche il Parlamento vuole intervenire sugli influencer con l'obiettivo di rendere più trasparente il sistema delle donazioni. Si intitola 'Disposizioni in materia di trasparenza delle elargizioni liberali' la proposta di legge depositata pochi giorni fa, alla Camera, dall'esponente di Forza Italia Giorgio Mulè, vicepresidente di Montecitorio.

L'idea di un "registro donatori" con "dati accessibili a tutti"

Il testo - che l'Adnkronos ha potuto visionare - è composto da 4 articoli: il primo prevede l'obbligo per i soggetti privati a "rendere accessibili" i dati relativi "alle elargizioni liberali" (o "ad attività di raccolta fondi") ricevute "anche in forma organizzata e continuativa". Il secondo articolo istituisce "un apposito Registro delle elargizioni liberali" presso la Presidenza del Consiglio dei ministri in formato digitale, con dati "accessibili a tutti i cittadini": nel Registro deve essere indicato "ogni importo superiore alla somma di 500 euro l'anno", dando evidenza delle "modalità di utilizzo delle predette risorse ricevute". Il Registro inoltre riporta "l'elenco dei soggetti che hanno erogato finanziamenti, liberalità o contributi di importo superiore a 5.000 euro" nell'arco dell'anno.

Mulè: "Così sapremo chi fa che cosa"

All'interno della relazione che accompagna la proposta di legge, il primo firmatario Mulè osserva che "in assenza di una specifica normativa" i soggetti privati "non sono tenuti a fornire alcuna informazione in merito alle donazioni effettuate spontaneamente da una persona fisica in favore di associazioni di volontariato" o più in generale "nei confronti di soggetti attivi in ambito sociale". Per il forzista si tratta di un "vulnus" sul quale bisogna intervenire per "assicurare innanzitutto il rispetto dei principi di verità, trasparenza e correttezza dell'informazione nei rapporti tra sostenitori, benefattori e cittadini". A questo proposito Mulè cita l'intervento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha introdotto "apposite linee guida volte a garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi".

Attualmente gli influencer "non sono tenuti a fornire informazioni sulle donazioni". "Grazie a questa proposta di legge, invece, sapremo chi fa che cosa", commenta Mulè con l'Adnkronos, sottolineando come la sua pdl sia improntata al principio della "trasparenza totale". A differenza del disegno di legge recentemente varato dal governo, puntualizza l'esponente azzurro, "in questa proposta di legge non si interviene sulla parte repressiva ma su quella della trasparenza".

 

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