"Una cosa è perdere, un'altra cosa è sbagliare. Ebbene: il centrodestra, più che perdere, ha sbagliato e questa è la cosa peggiore, quella più grave". E' la 'sentenza' che emette il politologo Pietrangelo Buttafuoco, sentito dall'AdnKronos, sul risultato elettorale del voto comunale. "Basti immaginare - osserva - che se la Meloni avesse deciso di candidarsi a sindaca di Roma, oggi sarebbe la dea Vesta per la Capitale... Ha preferito fare una scelta di generosità, ha rinunciato a prendere l'uovo oggi per avere la gallina domani: questa è la 'fredda' analisi".
Ma, aggiunge Buttafuoco, "la leader di Fratelli d'Italia ha costruito attraverso la possibilità offerta dalla candidatura di Michetti una ipotesi di classe dirigente: sarebbe stato troppo facile giocarsi la partita di Roma da sola, la vera scommessa politica è guardare in prospettiva. E se Michetti dovesse prevalere nel ballottaggio, tutti saranno costretti a prenderne atto. In tal senso, stiamo molto attenti, perché i voti della Raggi e di Calenda non sono affatto voti già presi dalla sinistra, anzi... Potrebbe diventare una grande occasione politica e i commenti politici di oggi sul risultato elettorale sarebbero completamente rovesciati".
Osserva Buttafuoco: "Fdi ha la sua classe dirigente vera nei sindaci, nei governatori regionali, negli amministratori: una classe dirigente più seria di quanto possa esserlo il gruppo parlamentare. Basta riflettere e andare a vedere le singole storie, un po' come specularmente accade con la Lega al nord, con la classe dirigente locale più seria, preparata e apprezzata di quella 'nazionale' e parlamentare. C'è solo un 'canone' da copiare: è quello dell'ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli o, se si preferisce, quello di Luca Zaia governatore della regione Veneto; e vai sul sicuro. A patto che Meloni e Salvini marcino insieme e non siano i gommisti di una sinistra con le ruote a terra. Punto", conclude Buttafuoco.
(di Enzo Bonaiuto)