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Governo Draghi, Meloni: "Se farà bene avrà nostri voti"

22 febbraio 2021 | 19.37
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La leader di Fratelli d'Italia su esecutivo: "Nato per durare fino a elezione nuovo Capo di Stato, dopo vedremo"

(Afp)
(Afp)

"Spero che Mario Draghi riesca a fare bene e se riuscirà a fare bene avrà il nostro consenso, i nostri voti e non gli chiederemo niente in cambio". E' quanto ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ospite di 'Quarta Repubblica', precisando però di "non essere ottimista". "Sono assolutamente convinta della posizione di Fratelli d'Italia, di rado sono stata così convinta di qualcosa" aggiunge.

I tempi del governo Draghi

"Il governo è fatto sicuramente per arrivare all'elezione del Presidente della Repubblica, evitando che un centrodestra vincente alle urne possa eleggere un Capo dello Stato non organico al Pd, non giochiamo, non sono una che si beve qualunque cosa". Quindi "fino all'elezione del Presidente dura perché è stato fatto anche per questo, dopo dipende anche dall'esito della Presidenza della Repubblica".

La situazione Covid in Italia

"Si deve consentire a tutti coloro che sono in grado di rispettare determinati protocolli di tenere aperto. Mi pare" che le decisioni assunte dal governo "siano in perfetta continuità co quanto accaduto fino a ieri, si continua a scaricare il tema del contagio da Covid su alcune categorie che si è deciso che devono fare il capro espiatorio". "Qualcuno - ha aggiunto la leader di Fdi - mi deve ancora spiegare perché se un ristorante può mantenere i protocolli all'ora di pranzo non li può mantenere all'ora di cena; qualcuno mi deve spiegare perché non viene consentito alle palestre di poter aprire con alcuni protocolli e con alcune condizioni".

Il Recovery Fund

Nella gestione del Recovery Fund "meglio" Mario Draghi "di Conte non c'è dubbio, voglio sperare, peggio sarebbe proprio difficile, oggettivamente. Sicuramente ha un grandissimo curriculum, non lo conosco, a scatola chiusa non mi sono mai fidata di nessuno, spero che possa fare bene".

L'attacco in Congo

"La vicenda", accaduta oggi nella Repubblica democratica del Congo, "lascia molti interrogativi, quello che sappiamo oggi non è sufficiente a fare un commento articolato. Abbiamo chiesto che il ministro degli Esteri venga a riferire in Parlamento per avere maggiori dettagli. Quello che possiamo dire oggi che noi dobbiamo sempre ricordarci una cosa: ce la prendiamo sempre con le Istituzioni, con lo Stato, con l'Italia, con chi la rappresenta: penso che dobbiamo anche ricordarci che ogni giorno in giro per il mondo ci sono funzionari dello Stato italiano, quindi rappresentanti delle nostre insegne, delle nostre bandiere e quindi della nostra civiltà che sanno quello che stanno rischiando per fare il loro lavoro".

"L'ambasciatore Attanasio - ha ricordato la leader di Fdi- era del 1977, dello stesso anno in cui sono nata io; il carabiniere che muore non aveva compiuto 31 anni, erano persone consapevoli di poter correre un rischio e sono persone che ogni giorno portano lustro alla nostra Nazione, alle nostre istituzioni, allo Stato italiano, ce lo dobbiamo ricordare tutte le volte che imprechiamo, inveiamo contro le Istituzioni della Repubblica, perché ci sono questi eroi, silenziosi ambasciatori della nostra dignità, della nostra identità, che delle volte chiaramente perdono tutto quello che hanno".

"Luca Attanasio aveva tre figlie, una moglie, credo il nostro pensiero, la nostra solidarietà, il nostro ringraziamento vadano a lui, ai suoi familiari come anche al carabiniere Iacovacci. Questo è il giorno del cordoglio, di ricordarci che è anche grazie a queste straordinarie persone - conclude Meloni- se siamo la Nazione che siamo e se portiamo appunto pace, aiuto, solidarietà in tante Nazioni".

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