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Legge elettorale, il Pd non si fida dei Cinquestelle: scontro su ipotesi decreto

03 maggio 2017 | 19.42
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(Fotogramma)
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O il tedesco metà proporzionale e metà maggioritario con Forza Italia oppure, extrema ratio, il decreto con le correzioni chieste dalla Consulta all'Italicum e che oggi ha trovato l'ok di un pezzo dell'opposizione con Matteo Salvini. Nel Pd oggi si discute di queste due opzioni riguardo alla legge elettorale. Con un punto fermo. "Sui 5 Stelle non possiamo contare", dice senza giri di parole un big dem che ha avuto modo di confrontarsi con i grillini in queste ore.

"Non vogliono una legge, non la vogliono ora e non vogliono il voto anticipato. Del resto - ragiona il dirigente renziano - a loro fa solo comodo continuare a speculare per altri 6 mesi sui vitalizi" e magari fare una campagna elettorale sulla manovra d'autunno del governo Gentiloni. Insomma, al momento, il borsino sulla legge elettorale vede in calo lo schema Pd-M5S e privilegia quello dell'asse con Forza Italia.

Poi c'è il tema decreto. Dalle parti del Pd viene sottolineata come "molto importante" la disponibilità data da Matteo Salvini a votare un eventuale dl sulla legge elettorale. "Il fatto che un pezzo dell'opposizione si dica disponibile a sostenere un decreto del governo è un fatto non trascurabile...". Ma dai 5 Stelle arriva uno stop ruvido: "Legge elettorale per decreto? Sarebbe come un colpo di Stato", mettono nero su bianco i membri M5S in commissione Affari costituzionali.

Intanto oggi, come annunciato, è slittata di una settimana la presentazione del testo base in commissione. Avrebbe dovuto chiederlo il Pd. Lo ha fatto Forza Italia con Francesco Paolo Sisto, seguito a ruota dei dem. Una sintonia che non è sfuggita e che qualcuno legge come al prova di una trattativa già in corso tra gli azzurri e il Pd. "Macchè -ribatte lo stesso Sisto- ho cercato di stanare il Pd. Non si possono fare dichiarazioni al di fuori della commissione e poi pretendere di governare il dibattito attraverso la stampa. E' scorretto. Il Pd espliciti la sua proposta in commissione".

Ma oggi in commissione non si è fatto cenno ad alcun sistema, né tedesco né altri. "Abbiamo fatto solo una discussione sui tempi". Sullo slittamento, appunto. E a Fi e Pd si sono aggiunti anche i centristi nel chiedere il rinvio del testo base. E il presidente della commissione nonchè relatore sulla legge elettorale, Andrea Mazziotti, non ha potuto non dare seguito alla richiesta.

"Il testo base era pronto ma non si è potuto non accogliere la richiesta di tre gruppi che, insieme, hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Ma ora mi aspetto che l'interlocuzione tra le forze politiche porti a una proposta in modo da poter predisporre un testo base".

"Da parte nostra - argomenta il capogruppo Pd in commissione, Emanuele Fiano - c'è la volontà di fare un lavoro parlamentare serio e ci aspettiamo dai colleghi degli altri partiti una capacità di proposta. Per completare il quadro è stato chiesto più tempo e noi ci siamo volentieri associati. Abbiamo mostrato la massima disponibilità ma confermiamo la voglia di fare presto e bene la legge elettorale".

La volontà del Pd di "fare presto e bene" come dice Fiano, non è del tutto credibile per Sinistra Italiana: "E' grave la richiesta di rinviare di una settimana il testo base. Siamo al gioco delle tre carte", dice il capogruppo Giulio Marcon. Mentre da Mdp, Alfredo D'Attorre osserva: "Stanno mettendo a serio rischio l'approdo in Aula per il 29 maggio, perché non si possono comprimere i tempi di discussione in commissione".

Proprio per questo domani si riunirà l'ufficio di presidenza della commissione per rivedere il calendario. "Dovremo rivedere il calendario visto che era stato fissato per il 12 maggio il termine per la presentazione degli emendamenti", spiega Mazziotti. Teme un rinvio anche dell'approdo in aula alla Camera fissato per il 29 maggio? "Se ci sarà un'altra data lo dovrà decidere la capigruppo -dice Mazziotti- per quanto mi riguarda, ritengo che la data del 29 maggio per l'approdo in aula resta comunque fattibile".

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