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Padoan, il guardiano dei conti resta al Tesoro

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12 dicembre 2016 | 19.22
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Guardiano dei conti e garante del rispetto delle regole per la comunità internazionale e per i mercati. Pier Carlo Padoan resta al suo posto al Tesoro nell'ennesimo passaggio difficile per la politica economica italiana. Sul tavolo, ci sono tutti i dossier più caldi: dal caso Mps all'attuazione di una manovra, frettolosamente approvata al Senato con lo stesso testo della Camera, che dovrà essere corretta con una serie di decreti ad hoc.

Alla scrivania di Quintino Sella, il titolare di via XX settembre è arrivato dall'Ocse, passando, ma senza mai metterci piede, dall'Istat. Per il suo incarico di governo Padoan ha lasciato l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, di cui è stato dal giugno 2007 Vice Segretario Generale e dal dicembre 2009 anche Capo Economista.

Per l'Ocse ha ricoperto anche l'incarico di rappresentante al G20 Finanza ed è stato a capo della Risposta Strategica e della Green Growth and Innovation Initiative. In precedenza e' stato docente di Economia all’Università La Sapienza di Roma e Direttore della Fondazione Italianieuropei, il think-tank politico che fa capo a Massimo D'Alema e che ha avuto Giuliano Amato nell'Advisory Board. Due esponenti di cui Padoan e' stato consigliere economico dal 1998 al 2001, durante la loro esperienza a Palazzo Chigi.

Negli stessi anni ha ricoperto l'incarico di responsabile delle politiche economiche internazionali presso la presidenza del Consiglio. Dal 2001 al 2005, Padoan è stato il Direttore Esecutivo italiano presso il Fondo Monetario Internazionale, responsabile per Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Est.

Il ministro dell'Economia e’ stato membro del Consiglio di Amministrazione e ha presieduto una serie di Comitati Consiliari. Durante il suo mandato all’ FMI è stato anche incaricato della European Co-ordination.E’ stato responsabile per il coordinamento della posizione italiana nei negoziati dell’ Agenda 2000 per il bilancio UE, l’Agenda di Lisbona, il Consiglio Europeo, gli incontri bilaterali e i vertici del G8.

Fra gli altri incarichi Padoan ha rivestito anche quello di consulente della Banca Mondiale, della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea mentre dal 1992 al 2001 è stato professore al College of Europe e visiting professor in Italia, Argentina, Giappone, Polonia e Belgio. Tra le sue principali pubblicazioni "Euro-American Trade and Financial Alliances" (2004), "The Structural Foundations of International Finance" (2003) e "A Transatlantic Perspective on the Euro" (2000).

Alla fine di dicembre 2013 il governo Letta lo aveva designato alla guida dell'Istat, ma la successiva crisi di governo non ha consentito di ratificare l'incarico, aprendogli però le porte di Via XX Settembre.

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