Le scorribande cibernetiche di rogue0 - l'hacker che la scorsa settimana ha tenuto sotto scacco la piattaforma Rousseau accedendo al database ed estrapolando dati sensibili degli utenti (nome, cognome, codice fiscale, e-mail e relativo importo della donazione effettuata), pubblicati poi via Twitter - stanno preoccupando non poco gli iscritti M5S, alcuni dei quali hanno dato mandato all'avvocato Lorenzo Borrè di verificare se esistano i presupposti per intraprendere un'azione legale.
"I miei assistiti mi hanno chiesto di accertare se i loro dati sono stati oggetto di hackeraggio", spiega all'AdnKronos Borrè. Ma c'è una questione in particolare che secondo il legale va approfondita: "Fino a gennaio-febbraio 2016, quando ci si iscriveva al Movimento 5 Stelle, era previsto che i dati fossero gestiti da Beppe Grillo. Prima di trasferirli a un soggetto terzo - come ad esempio Rousseau - bisogna chiedere il consenso agli iscritti".
"Quindi - aggiunge - occorrerà verificare se questo passaggio c'è stato" ed eventualmente "capire se ciò ha comportato l'esposizione dei dati all'hackeraggio". "Nel caso in cui ci fossero i presupposti, valuterò un'azione da proporre al garante della privacy e alla procura della Repubblica", annuncia Borrè, vecchia 'conoscenza' dei 5 Stelle, dal momento che l'avvocato, oltre ad assistere Marika Cassimatis nella battaglia legale per le comunali di Genova, ha impugnato lo statuto M5S sulle espulsioni per conto di alcuni attivisti.