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Berlusconi. ''Fi compatta, basta protagonismi''. Ma 17 dissidenti: ''Deficit di democrazia''

10 marzo 2015 | 15.39
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Alla fine dal gruppo no al ddl Boschi, come chiesto da Berlusconi. Ma arriva documento, firmato soprattutto da deputati verdiniani, critico verso la linea del partito sulle riforme e la gestione Brunetta: ''Non ci iscriveremo al Comitato per il No contro queste riforme''. L'ex premier ai perplessi: ''Noi rispettiamo i patti, altri no''

(foto Adnkronos)
(foto Adnkronos)

Sulle riforme alla fine il gruppo di Forza Italia alla Camera si è ricompattato. Su 70 deputati in 65 hanno partecipato al voto dicendo 'no' al ddl Boschi come chiesto da Silvio Berlusconi, tranne Gianfranco Rotondi. Ma in 17, parlamentari filonazareno e soprattutto verdiniani, hanno firmato un documento critico verso la linea del partito sulle riforme e la gestione Brunetta, denunciando un ''deficit di democrazia'.

BERLUSCONI - La replica di Berlusconi arriva con una nota, in cui l'ex premier rivendica la ''compattezza'' del gruppo nonostante le cassandre, annuncia l'inizio di una ''nuova era'' in cui Forza Italia sarà centrale, ''tornando a fare opposizione a 360 gradi'' e bacchetta i dissidenti, dicendo basta con i ''protagonismi''. "Oggi si apre una nuova era di centralità per il nostro movimento politico - scrive il leader di Forza Italia - Mi auguro che tutti lavorino per portarla avanti con armonia, rinunciando a qualche protagonismo di troppo e a qualche distinguo dal sapore un po' strumentale. Lo dobbiamo ai nostri elettori, che non vogliono un partito irretito né dalle sirene della nuova destra populista, né da quelle del falso riformismo della sinistra''. Berlusconi si rivolge poi a chi, pur votando no, ha espresso ''perplessità sulla linea del partito. ''Non siamo stati noi ad interrompere un percorso virtuoso di condivisione, non siamo stati noi ad anteporre gli interessi di partito a quelli del paese, non siamo stati noi a forzare ed imporre scelte che avrebbero dovuto essere concordate. Abbiamo rispettato i patti fino in fondo, altri non possono dire lo stesso".

DEFICIT DI DEMOCRAZIA - Nella lettera i deputati dissidenti denunciano ''un deficit di democrazia, partecipazione ed organizzazione'' nella conduzione del gruppo parlamentare. ''Non è pensabile, per rispetto dell'intelligenza di tutti -avvertono- che si continui a riunirsi per ratificare decisioni già prese altrove e che magari Ti vengono rappresentate come decisioni unitarie del gruppo".

NO A DIKTAT PER ALLEANZE REGIONALI - "Ti diciamo con franchezza e lealtà che non ci iscriveremo al Comitato per il No contro queste riforme, andando a sostenere le stesse tesi del Movimento 5 Stelle o di Sel. Né riteniamo che un partito come il nostro possa subire i diktat di chi si propone, prima di eventuali alleanze in vista delle elezioni regionali, di 'verificare il nostro comportamento in Parlamento. Lo troviamo offensivo per la nostra dignità di partito e di parlamentari", avvertono.

CHI HA FIRMATO - Il testo porta la firma di Massimo Parisi, Monica Faenzi, Luca D'Alessandro, Daniela Santanchè, Laura Ravetto, Ignazio Abbrignani, Luca Squeri, Basilio Catanoso, Antonio Marotta, Giovanni Mottola, Giuseppe Romele, Marco Martinelli, Carlo Sarro, Giorgio Lainati, Pierluigi Cesaro, Gregorio Fontana, Gianfranco Rotondi. Quest'ultimo, pur firmando il documento, ha però confermato il suo sì al ddl Boschi.

RUSSO NON FIRMA DOCUMENTO 'VERDINIANI' - Non ha firmato il documento dei 'verdiniani' l'azzurro Paolo Russo, oggi assente in Aula perché malato, nonostante le sue ''perplessità'' sul ''percorso altalenante'' del Patto del Nazareno. L'esponente campano, raccontano, non avrebbe condiviso quei passaggi del testo preparato dai 'filo-Nazareno' ''ipercritici'' nei confronti del capogruppo Brunetta e per questo, a quanto si apprende, ha inviato una lettera personale a Berlusconi.

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