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Ricerca: massacro preistorico fa luce sull'origine della guerra

(foto di Marta Mirazon Lahr)
(foto di Marta Mirazon Lahr)
21 gennaio 2016 | 08.59
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Un viaggio indietro nel tempo, all'origine della guerra. Gli scheletri rimasti dall'eccidio di un gruppo di cacciatori-raccoglitori preistorici massacrati circa 10.000 anni fa, rinvenuti 30 km ad ovest del lago Turkana in Kenya, in un luogo chiamato Nataruk, aiutano i ricercatori a ricostruire le tappe della violenza umana. Gli scienziati del Centro Leverhulme dell'Università di Cambridge (Gb) hanno trovato i resti parziali di 27 persone, di cui almeno otto donne e sei bambini. Dodici scheletri erano in uno stato relativamente completo, e dieci di questi mostrano chiari segni di una morte violenta, spiegano i ricercatori su 'Nature'.

Crani e zigomi fratturati da colpi violenti, mani spezzate, ginocchia e costole rotte, lesioni di freccia sul collo e punte di pietra nel cranio e nel torace di due uomini. Molti degli scheletri sono stati trovati a faccia in giù e la maggior parte aveva gravi fratture craniche. Almeno cinque resti hanno mostrato traumi che fanno pensare a colpi di freccia. Quattro corpi sono stati scoperti in una posizione che indica come le mani probabilmente fossero state legate; tra questi anche quello di una donna nelle ultime fasi della gravidanza. Sono state scoperte dagli studiosi anche delle ossa fetali. I corpi non sono stati sepolti. Alcuni erano finiti in una laguna da tempo prosciugata; le ossa si sono conservate nei sedimenti.

I risultati dell'analisi degli studiosi suggeriscono che questi cacciatori-raccoglitori, forse membri di una famiglia allargata, furono attaccati e uccisi da un gruppo rivale. I ricercatori credono che questa sia la prima testimonianza storica scientificamente aggiornata del conflitto umano, un antico precedente di ciò che noi chiamiamo guerra. Le origini della guerra, infatti, sono controverse: ci si interroga se la capacità di violenza organizzata sia all'origine della storia evolutiva della nostra specie, o se non sia piuttosto un sintomo dell'idea di proprietà, manifestatosi con la fine del nomadismo e l'inizio dell'agricoltura. Il massacro Nataruk è il primo documento di violenza tra cacciatori-raccoglitori preistorici, rimasti in gran parte nomadi.

"Il massacro di Nataruk testimonia l'antichità della violenza inter-gruppo e della guerra", spiega Marta Mirazon Lahr, del Centro Leverhulme di Cambridge, che dirige il progetto In-Africa e ha condotto lo studio pubblicato oggi. "Questi resti umani registrano l'uccisione intenzionale di un piccolo gruppo di raccoglitori, senza sepoltura, e forniscono la prova che la guerra faceva parte del repertorio dei rapporti tra cacciatori-raccoglitori preistorici". Il sito è stato scoperto nel 2012. I ricercatori hanno utilizzato il radiocarbonio e le altre tecniche di datazione sugli scheletri - così come su campioni di guscio e sedimenti circostanti - per stimare l'epoca del massacro: questo si sarebbe verificato tra 9.500 a 10.500 anni fa, all'inizio dell'Olocene: l'epoca geologica che ha seguito l'ultima era glaciale.

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