(Adnkronos Salute) - Lo studio, pubblicato sull''International Journal of Epidemiology' online, mostra inoltre che fanno più spesso ricorso al suicidio assistito persone con una buona istruzione e quelle che vivono in zone urbane o in quartieri benestanti.
"Questo dato è a sfavore della teoria secondo cui la pressione sulle fasce sociali più deboli possa contribuire a un'estensione dell'assistenza al suicidio", spiega Egger. "D'altronde, è pure vero che anche persone agiate e colte possono essere sole e isolate". Inoltre è pure possibile che queste abbiano miglior accesso all'eutanasia, ad esempio per motivi finanziari.
In 1.093 dei 1.301 casi esaminati è stato anche possibile determinare la malattia di cui soffrivano le persone che hanno scelto la 'dolce morte': in quasi la metà dei casi si è trattato di una forma di cancro. Particolarmente elevato anche la frequenza di patologie neurodegenerative come sclerosi multipla, Parkinson e sclerosi laterale amiotrofica.