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Sicurezza stradale: Crisci (Volvo) guida assistita è dovere sociale

03 ottobre 2016 | 19.31
LETTURA: 3 minuti

Dispositivi tecnologici al top per le nuove S90 e V90

Sicurezza stradale: Crisci (Volvo) guida assistita è dovere sociale

Alla luce degli incidenti dovuti alla distrazione quello della guida assistita è un 'dovere sociale, non è una moda". E' categorico Michele Crisci, presidente di Volvo Italia, presentando i dispositivi d'avanguardia delle nuove ammiraglie V90 e S90, in cui - come da tradizione della casa svedese - si mette a frutto una esperienza senza pari nel campo della sicurezza attiva e passiva con le nuove tecnologie. La berlina e la station wagon Volvo, infatti, propongono di serie il pacchetto "Intellisafe Assist" che prevede il controllo di velocità adattativo, l'avvisatore di distanza di sicurezza, il sistema di correzione dello sterzo in caso di superamento involontario della linea di corsia e soprattutto il "Pilot Assist" che permette di mantenere la velocità impostata, adattandola ai veicoli che precedono, e la corsia, con leggere correzioni dello sterzo.

Crisci ricorda come questi dispositivi non vadano confusi con la guida autonoma, che è oggetto in Svezia di uno specifico progetto di avanguardia Volvo. E' infatti intanto entrato nel secondo anno di sperimentazione a Goteborg, seconda città della Svezia, il progetto 'Drive Me' che vedrà cento XC90 completamente automatizzate trasportare un gruppo di persone normali utilizzando dispositivi e tecnologie già disponibili.

Peraltro a Göteborg la guida autonoma delle XC90 avverrà soltanto in alcune aree senza doppi sensi di marcia, o la presenza di ciclisti o pedoni. E ai passeggeri sarà richiesto, in caso di problemi, di intervenire riprendendo il controllo della vettura: se questo non dovesse avvenire per tempo, sarà la stessa auto a cercare un punto sicuro per fermarsi.

Per il momento S90 e V90 - per le quali Volvo Italia ha un target su anno pieno di 3500 unità (2500 sw e 1000 berlina) - confermano il percorso di trasformazione avviato con la XC90 e che ha alcuni capisaldi, alcuni visibili altri no. Se il design riprende gli stilemi già visti nel Suv lanciato nel 2015, si conferma la scelta di motori a cilindrata unica (2 litri) della famiglia Drive-E in grado di offrire il massimo in termini di prestazioni con il minimo in fatto di emissioni: per l'Italia i best seller saranno i due diesel da 190 e 235 cv che saranno affiancati dai turbo benzina da 254 e 320 cv.

La gamma si arricchirà a inizio 2017 con la versione 'd'attacco' D3 da 150 CV mentre in estate arriverà l'ibrida plug-in T8 da 407 cavalli che garantirà un’autonomia elettrica di circa 50 chilometri e, nonostante la potenza, offrirà emissioni di CO2 pari a soli 44 g/km.

Volvo comunque punta ad avere nel 2025 1 milione di proprie vetture 'elettriche' in circolazione, grazie a una offerta completa, con una variante ibrida per ogni linea di modello cui si aggiungeranno alcune versioni 'full electric'. Resta, ammette Crisci, "un certo ritardo su questo punto da parte della clientela italiana, che addirittura, come vediamo nel caso della XC90 T8, sceglie la versione ibrida per la potenza che sa offrire più che per le qualità 'ambientali'. Ma contiamo di vedere un cambiamento nel breve periodo, anche grazie agli obblighi di emissioni per le flotte".

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