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Cannes al via nel segno del tricolore italiano /Video

12 maggio 2015 | 10.53
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Era dagli anni novanta che nella competizione principale non figuravano tre italiani, quattro a essere precisi nel ’94 con Moretti, Grimaldi, Tornatore e Mario Brenta. Quest'anno Matteo Garrone, Nanni Moretti, Paolo Sorrentino offrono fantasy, horror, elaborazione del lutto, vecchiaia, giovinezza. Tra i favoriti il fanta-shock 'The Lobster'

Joel ed Ethan Coen, presidenti della giuria di Cannes (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Joel ed Ethan Coen, presidenti della giuria di Cannes (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Che festival sarà? Sicuramente avvincente con tre big del nostro cinema per la prima volta tutti in concorso a Cannes per l'edizione che si inaugura domani e prosegue fino al 24 maggio. Era dagli anni novanta che nella competizione principale non figuravano tre italiani, quattro a essere precisi nel ’94 con Moretti, Grimaldi, Tornatore e Mario Brenta.

Quest'anno Matteo Garrone, Nanni Moretti, Paolo Sorrentino offrono fantasy, horror, elaborazione del lutto, vecchiaia, giovinezza.

Opere lontane tra loro, pensiamo al malinconico 'Mia madre' di Nanni Moretti e al cupo e straordinario 'Racconto dei racconti' di Matteo Garrone.

Ma c'è anche 'The Other Side' (in Italia 'Louisiana') di Roberto Minervini, in Un Certain Regard. Durissimo, con due capitoli che si parlano: Louisiana dove gli emarginati tentano di sopravvivere alla disperazione della vita quotidiana, amandosi e drogandosi con la stessa intensità. In Texas, invece, gruppi paramilitari ben organizzati si preparano a un futuro colpo di Stato: è l’America.

In mezzo alcuni film attesi, come 'Carol' di Todd Haynes, tratto dal toccante romanzo di Patricia Highsmith, ambientato negli anni ’50, che racconta la meraviglia del primo amore, il batticuore sfrenato del colpo di fulmine senza fronzoli e pregiudizi. Protagoniste Cate Blanchett e Rooney Mara.

Poi c'è Yorgos Lanthimos, già a Venezia nel 2011 con 'Alps', torna sulla Croisette con 'The Lobster'. L’aragosta del titolo si riferisce a un’eventuale reincarnazione, in un futuro prossimo in cui le persone da statuto non possono essere single.

I 'ribelli' o i solitari vengono obbligati a trovare un partner entro 45 giorni. Con Colin Farrell, Rachel Weisz, e Lea Seydoux, brava e molto cattiva, facile scommettere che ai presidenti Coen non dispiacerà affatto.

In apertura 'La tete haute' di Emanuelle Bercot con Catherine Deneuve, scelta insolita del direttore Thierry Fremaux, che negli anni ha sempre prediletto gli americani o grosse produzioni , come 'Il codice da Vinci', 'Il grande Gatsby', 'Grace di Monaco'.

Fremaux spara fuori concorso l’apocalittico 'Mad Max: Fury Road' con le star Tom Hardy e Charlize Theron, il nuovo e cupo Woody Allen, 'Irrational Man', 'Inside Out' di Pete Docter, Ronaldo Del Carmen, targato Pixar-Disney e 'Il piccolo principe' animato.

Più che interessante la selezione di Un Certain Regard, oltre al già citato Minervini, offre fra le altre proposte di spicco l’opera seconda di David Pablos, 'Las elegia', storia shock di prostituzione minorile messicana. Da vedere il simpatico 'The Treasure' di Corneliu Porumboiu e 'Journey to the Shore' di Kiyoshi Kurosawa, dal romanzo di Kazumi Yumoto.

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