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Musica: è morto Joe Cocker, era malato da tempo

22 dicembre 2014 | 19.57
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Si è spento nel suo ranch a Crawford, in Colorado. Aveva un tumore ai polmoni. Era nato in Inghilterra e si era fatto conoscere negli anni '60 per le sue cover blues dei brani dei Beatles/Foto. Dopo una crisi legata a droga e alcol, tornò alla ribalta grazie alla canzone "You Can Leave Your Hat On" che accompagnava lo spogliarello 'cult' di Kim Basinger in '9 settimane e 1/2'/Video

Joe Cocker in un concerto in Germania nel 2005 (Infophoto) - INFOPHOTO
Joe Cocker in un concerto in Germania nel 2005 (Infophoto) - INFOPHOTO

Il cantante Joe Cocker e' morto a 70 anni nel suo ranch a Crawford, in Colorado, dopo una lunga battaglia con un cancro ai polmoni. John Robert Cocker, indimenticabile autore di brani che hanno fatto la storia della musica come "Unchain My Heart" e "You are So Beautiful", era nato in Inghilterra, a Sheffield e lì aveva vissuto fino ai 20 anni diventando famoso per le sue cover blues e rock di brani delle star del pop britannico degli anni '60, a partire dai Beatles.

Il suo primo singolo fu infatti la cover dei Beatles "I'll Cry Instead" e nel 1968 la sua versione di "With a Little Help from My Friends" rimase al primo posto nelle classifiche inglesi per una settimana nel novembre 1968.

Nel 1969 si esibì, con la sua inconfondibile voce roca, a Woodstook e da allora fino a 60 anni passati ha continuato a girare il mondo con i suoi live. Nella sua carriera ha inciso una quarantina album. Nel 1983 aveva vinto un Grammy per il suo brano "Up Where We Belong", in duetto con Jennifer Warnes.

IL CORDOGLIO DEI COLLEGHI

Tra i primi a ricordare l'artista scomparso, Gianna Nannini, con un post sui suoi profili social: "Joe mi mancherai per sempre. Grazie della tua anima nella voce, avevamo fatto dei festival rock insieme, non dimentichero' mai il nostro incontro. Un abbraccio nel volo", ha scritto la rocker senese.

"Ciao grandissimo Joe", ha twittato Eros Ramazzotti che con Cocker aveva duettato. "Addio Joe... Una voce lassù", è il cinguettio di Biagio Antonacci.

"Mi sento soltanto di dire che Joe era mio fratello di sangue di anima e di cuore. E devo a lui il coraggio di insistere con l’amore e per l’amore del blues", dice l'artista italiano che era più legato a Joe Cocker, ovvero Zucchero Fornaciari. Zucchero, il cui stile vocale è stato spesso paragonato a quello di Cocker e che non ha mai fatto mistero di essersi ispirato all'artista britannico, ha appreso in ritardo la notizia della morte perchè in volo dalla Germania, dove si è esibito domenica: "Sono appena atterrato dalla Germania e ho appreso questa triste e incredibile notizia, sono scioccato e ancora incredulo, l’ultima volta che ci siamo visti durante il mio tour Americano era in forma straordinaria. In questo momento mi stanno passando per la mente i tantissimi ricordi, le emozioni che abbiamo vissuto assieme", conclude Zucchero.

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