Parla Innocenti, candidato alla presidenza della Federugby
Italia fuori dal Sei Nazioni? "Prendo atto che siamo in una situazione difficile e le proteste di chi dice che l'Italia non deve restare in quell'ambito abbiano un fondo di verità. Ma c'è da dire che non rischiamo di uscire dal Sei Nazioni, potrebbe essere fatta solo con l'unanimità dei sei soci ma non possiamo non riuscire ad essere competitivi per restare nel Sei Nazioni". Così Marzio Innocenti, 62enne medico livornese trapiantato a Padova, candidato alla presidenza della Fir, da anni alla guida del comitato regionale veneto, parla all'Adnkronos, del suo progetto per la nuova Federugby.
"Il problema è che non abbiamo ancora creato un sistema che ci permetta di costruire giocatori che abbiano le stesse competenze dei pari età di altri paesi. Noi dobbiamo risolvere in fretta questo gap magari anche appoggiandoci a nazioni estere", aggiunge.
"Io non so se il rugby italiano ha ancora tempo o sia già passato il punto di non ritorno ma sono dell'idea che nello sport costruire una squadra vincente possono bastare 4-5 anni, ma ci vogliono idee molto chiare, affidarsi a chi sa fare il lavoro e crederci tutti insieme. Quello che perseguirò è di trovare rapidamente una competitività accresciuta e poi vedremo se riusciremo a vincere qualche partita, ma abbiamo fatto un passaggio generazionale molto accentuato, anche se non programmato. Abbiamo una grossa carenza di personalità ma i ragazzi mostrano qualità e sono moderatamente fiducioso, mi preoccupano più le condizioni economiche della federazione che quelle tecniche", conclude Innocenti.