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F1: Villeneuve, Hamilton ormai è un rapper, Alonso guarda il conto in banca

29 febbraio 2016 | 17.33
LETTURA: 4 minuti

L'ex pilota canadese Jacques Villeneuve
L'ex pilota canadese Jacques Villeneuve

"Lewis Hamilton ormai è un cantante rap, per vincere deve tornare a essere un pilota. Fernando Alonso sta pagando il prezzo della sua arroganza, guarda il conto in banca e basta. E la Formula 1 assomiglia sempre di più a un videogame, sta perdendo di credibilità". Jacques Villeneuve spara a zero sul 'Circus' e in pratica salva solo la Ferrari e i suoi due piloti: Sebastian Vettel, che "ha riportato tranquillità", e Kimi Raikkonen, che "può essere la sorpresa di questo Mondiale".

L'ex pilota canadese, campione del mondo nel 1997, analizza la nuova stagione di Formula 1 partendo dal duello Mercedes-Ferrari. "La Ferrari già l'anno scorso è migliorata anche come spirito di squadra grazie a Vettel", dice Villeneuve, oggi commentatore tv, in occasione del lancio della nuova stagione dei motori di Sky all'autodromo di Franciacorta. "Non si può ancora sapere se la Ferrari è riuscita a colmare il gap con la Mercedes perché, a mio avviso, nella stagione passata le frecce d'argento non hanno tirato al massimo il motore. Sicuramente la Ferrari avrà fatto dei passi avanti rispetto alla Mercedes dello scorso anno, ma ora bisogna vedere a che livello è la Mercedes".

La prima stoccata di Villeneuve arriva quando si parla di Lewis Hamilton e del suo calo di concentrazione nel finale della scorsa stagione, dopo la conquista del titolo iridato: "Per capire chi fra lui e Nico Rosberg sarà più competitivo quest'anno, bisogna prima vedere cosa intende fare Hamilton e se con la testa, come è avvenuto nella parte finale dell'ultimo Mondiale, sarà più con le stelle del rap che sulla pista. Bisogna capire se Lewis si sente ancora un pilota. Rosberg psicologicamente si è dimostrato capace di fare del male a Hamilton".

Ancora più duro, l'ex driver canadese è nei confronti di Fernando Alonso per la sua scelta di correre con la McLaren dopo il divorzio dalla Ferrari: "Alonso che fa? Diciamo che guarda solo il conto in banca. Ha fatto una scelta azzardata ma non possiamo dire 'Oh, poverino', visto che guadagna 30 milioni l'anno...Certo, pochi piloti direbbero di no a una cifra del genere, anche se poi arrivi ultimo. Ma Alonso ha pagato il prezzo della sua arroganza quando si è arrabbiato con la Ferrari. Anche se dice di aver fatto la scelta giusta, è impossibile che lo pensi veramente. Lui ha dimostrato di andare veramente bene solo alla Renault, immagino che sia l'unico posto dove potrebbe andare anche perché è difficile trovare un contratto con un'altra squadra a quelle cifre. Vettel alla Ferrari ha fatto meglio di lui, perché ha riportato tranquillità".

Il giudizio è positivo anche nei confronti di Raikkonen: "Può essere la sorpresa di questa stagione. L'anno scorso ha lavorato molto ma ha ricevuto critiche, eppure è un pilota serio e più forte rispetto al passato". E la Red Bull? "Non ci credo molto e neanche in Ricciardo -risponde-, perché soffre molto la pressione. Quando è diventato primo pilota, è sparito". Villeneuve boccia anche il nuovo format delle qualifiche a eliminazione e con una sfida a due per la pole: "La scelta di partire dopo (dal Gp di Spagna a maggio, ndr) dimostra che non ci hanno pensato molto. Se si pensa solo allo spettacolo è fantastico. Se, invece, si vuole premiare lo sport diventa una scelta falsa e artificiale. Sono cose fatte pensando di far piacere ai tifosi, invece così distruggono la Formula Uno. Oggi è come un videogioco, non è più uno sport e non è più professionale. E' così che si comincia a perdere credibilità".

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