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Svizzera, ristorante Croce Rossa entra nei best di Gault&Millau

Al lavoro nelle cucine del Schützenmatt
Al lavoro nelle cucine del Schützenmatt
07 ottobre 2019 | 14.19
LETTURA: 3 minuti

E' gestito dalla Croce Rossa, e in cucina come fra i tavoli si alternano rifugiati di ogni paese. Ma non è una mensa o una struttura di assistenza 'normale'. In realtà è - numeri alla mano - uno dei migliori ristoranti svizzeri, premiato con ben 12 punti dalla prestigiosa guida Gault&Millau.

A sancire il successo del ristorante Schützenmatt, la qualità di una proposta gastronomica di alto livello che, al fianco del meglio della tradizione elvetica, aggiunge la ricchezza delle esperienze personali degli immigrati accolti in questo percorso di formazione. Ad Altdorf, capoluogo del Canton Uri ('cuore' dell'identità elvetica, visto che nel 1291, insieme ai Cantoni Svitto e Untervaldo, formò la lega che costituì il nucleo della Confederazione), è possibile così vivere un'esperienza gastronomica nella quale - spiegano a Gault&Millau - "l'integrazione e il divertimento procedono insieme con successo".

La struttura diventa così il primo programma svizzero di integrazione nel settore della ristorazione a essere citato nella famosa guida. Gestito dalla Croce Rossa Svizzera, il ristorante offre a rifugiati riconosciuti o ammessi in via provvisoria sette posti di lavoro per facilitarne l'integrazione professionale e sociale. D'altronde, non solo in Svizzera, il settore di integrazione è quello della ristorazione che, accanto alle cure, è uno dei principali ambiti di attività nel quale gli adulti riescono a inserirsi facilmente e con buoni risultati. Non a caso, il sito del ristorante ricorda come oltre al buon cibo "i valori che promuoviamo sono rispetto, accettazione e tolleranza".

E in nome della apertura a tutti i tipi di clienti allo Schützenmatt, nonostante un menu à la carte non sempre 'leggerissimo', è anche disponibile in alcuni periodi una proposta 'a sorpresa': dopo aver prenotato un tavolo, infatti, si comunica al maitre il proprio budget e la cucina si adeguerà alle possibilità dei commensali, vino incluso.

Lo Schützenmatt, peraltro, non è l'unico ristorante gestito dalla CRS che - sempre ad Altdorf - cura anche il Fomaz nel quale rifugiati riconosciuti o ammessi provvisoriamente possono muovere i primi passi nel mondo della ristorazione nel quadro di un corso di formazione. I partecipanti vengono seguiti da quattro collaboratori fissi che, impiegando un programma speciale e accompagnandoli da vicino, li preparano al mercato del lavoro. I due ristoranti sono indissolubilmente legati l'uno all'altro ed entrambi gestiti dallo chef Sören Wirth, che spiega: "Dopo aver fatto un po' di esperienza al Fomaz i partecipanti possono lavorare allo Schützenmatt con un regolare contratto a tempo determinato". E circa due terzi dei partecipanti ai programmi di entrambi i ristoranti trovano un impiego o iniziano una formazione.

Per il 27enne Wirth, "ciascun membro del team porta con sé un po' della sua cultura che va ad alimentare il nostro lavoro quotidiano. La chiave di tutto sta nel promuovere l'integrazione nell'ambito di un bisogno vitale come quello del cibo ed è proprio ciò che facciamo qui allo Schützenmatt".

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