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Accesso ad aborto facilitato in Israele. "Non siamo come in Usa"

Un nuovo regolamento cancella l'obbligo di presentarsi fisicamente davanti ad una commissione di tre membri per ottenere l'autorizzazione a interrompere volontariamente la gravidanza.

Proteste in Usa contro la sentenza anti aborto. - (foto Afp)
Proteste in Usa contro la sentenza anti aborto. - (foto Afp)
27 giugno 2022 | 17.53
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Israele facilita l'accesso all'aborto, con nuove regole approvate oggi dalla commissione Salute del parlamento. "I diritti sul corpo delle donne spettano solo alle donne", ha detto il ministro della Salute, Nitzan Horowitz, sottolineando la differenza fra Israele e la sentenza anti abortista della Corte Suprema Usa, definita "un passo indietro, che opprime le donne e riporta indietro di un centinaio di anni il paese leader del mondo libero". "Noi siamo in un posto diverso e oggi intraprendiamo grandi passi in un'altra direzione", ha rimarcato.

Il nuovo regolamento agisce su due piani, spiega Times of Israel. Inanzitutto gli aborti farmacologi potranno essere effettuati anche nelle cliniche delle mutue oltre che negli ospedali. Inoltre non sarà più necessario presentarsi fisicamente davanti ad una commissione di tre membri dell'ospedale per ottenere l'autorizzazione all'interruzione volontaria di gravidanza.

Abolire la commissione necessitava una legge che rischiava di non essere approvata, così si è preferito modificarne il regolamento: la richiesta di autorizzazione verrà mandata in formato digitale e il questionario usato, risalente al 1977, verrà aggiornato per evitare domande "degradanti" e invasive, fra cui quella se la donna e il suo partner hanno usato anticoncezionali. L'incontro con un assistente sociale non sarà più obbligatorio, ma avverrà solo su richiesta della donna.

Le commissioni per l'autorizzazione delle interruzioni volontarie di gravidanza erano state istituite nel 1988, con il dichiarato obiettivo di impedire gli aborti giudicati non necessari. Una direttiva di allora, che adesso viene abolita, si riferiva esplicitamente alla necessità di incoraggiare le nascite. Attualmente ci sono solo 38 commissioni nel paese, il che comporta tempi lunghi e spostamenti per chi vuole abortire. Molte donne si sono lamentate delle domande invasive e umilianti delle commissioni, con tante di loro che hanno raccontato di aver dovuto mentire per rientrare nei criteri previsti. Tuttavia, malgrado gli ostacoli, nella prassi solo raramente viene negata l'autorizzazione ad abortire. Secondo dati dell'Ufficio centrale di statistica, nel 2020 le richieste di interruzione volontaria di gravidanza erano state 16.492, accolte al 99,6%.

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