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Alitalia: ad come meteore, è record di cambi al vertice/Adnkronos

18 settembre 2015 | 13.51
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Alitalia: ad come meteore, è record di cambi al vertice/Adnkronos

Pubblica o privata, vecchia o nuova, non fa differenza. Che sia Alitalia Lai, Cai e Sai, l'ex compagnia di bandiera, vola sempre tra le turbolenze e continua a macinare record: non solo quello delle perdite ma anche degli avvicendamenti al vertice dei suoi amministratori delegati. Record che fanno tornare in mente le profetiche parole di Maurizio Prato, quando, nella notte della rottura con Air France (aprile 2008), disse: "per Alitalia ci vuole un esorcista".

Ne è la riprova il breve regno di Silvano Cassano, che lascia l'aviolinea dopo soli otto mesi di incarico effettivo, un anno se si considera la sua designazione nel settembre del 2014. Prima di lui, il 'ducatista' Gabriele Del Torchio che ha guidato Alitalia dall'aprile 2013 per traghettarla, dopo un'estenuante trattativa, verso il matrimonio con Etihad, celebrato nell'agosto del 2014 ed effettivo dallo scorso dicembre. Una meteora è stato il predecessore di Del Torchio, Andrea Ragnetti, manager che veniva dalla Philips, alla cloche della compagnia per meno di un anno. Prima di lui, Rocco Sabelli, primo amministratore delegato dell'Alitalia privata, ha lasciato dopo un solo mandato triennale.

Negli ultimi due decenni, il mandato piu' lungo e' stato quello di Domenico Cempella, alla guida di Alitalia per cinque anni dal 1996 al 2001, che ha gettato la spugna a seguito di insanabili divergenze con l'azionista.

Il suo successore, Francesco Mengozzi, ha ricoperto l'incarico per tre anni. Un'uscita di scena, la sua, non certo indolore dopo che il suo nuovo piano industriale era rimasto al palo, bloccato non solo dai sindacati ma anche dalla politica. Una parentesi di soli tre mesi e' stata quella di Marco Zanichelli (febbraio-maggio 2004). Anche il regno di Giancarlo Cimoli, presidente e anche ad, chiamato dalle Fs dall'allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta per salvare la compagnia, non e' andato oltre un triennio (maggio 2004- febbraio 2007). Anche Cimoli ha lasciato in piena burrasca.

Per pochi mesi e' stato presidente Berardino Libonati che si dimise dopo il fallimento della procedura di privatizzazione di Alitalia. Al suo posto venne chiamato, nel luglio 2007, Maurizio Prato, che ha guidato la compagnia nell'estenuante trattativa, poi fallita, con Air France.

E dopo il nulla di fatto con i francesi, anche Prato getto' la spugna, nella notte del 2 aprile del 2008, pronunciando, appunto, le sue celebri parole, lasciando l'ex bunker della Magliana. Brevissima anche la stagione di Aristide Police, ultimo presidente e ad, prima dell'amministrazione straordinaria nell'estate del 2008 e della privatizzazione con la cordata dei 20 patrioti.

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