I raid condotti dalla coalizione internazionale a guida Usa contro le postazioni dello Stato islamico (Is) in Iraq hanno ridotto le capacità dei jihadisti di produrre, contrabbandare e raffinare petrolio. Lo riferisce l'Agenzia internazionale per l'Energia (Aie) nel suo rapporto mensile diffuso oggi nel quale vengono citate fonti occidentali e irachene. Nel documento si legge che i raid condotti sugli impianti petroliferi in mano all'Is hanno ridotto la produzione di greggio dagli originari 70mila barili al giorno agli attuali 20mila. Inoltre i governi della Turchia e del Kurdistan iracheno hanno bloccato il contrabbando del petrolio da parte dell'Is riducendo i proventi a un milione di dollari contro gli stimati tre milioni. Il contrabbando riguarda ora meno di 10mila barili al giorno rispetto agli iniziali 30mila.
Oltre a controllare gli impianti di produzione, l'Is ha sequestrato tre milioni di barili di greggio da impianti di stoccaggio durante la sua rapida avanzata in territorio iracheno. Nei raid della coalizione sono anche stati distrutti decine di raffineria su piccola scala controllate dai jihadisti. ''I militanti sono ora determinati ad avere accesso ad altre fonti di reddito e di carburante'', spiega l'Agenzia.